Denuncia

Agnelli-Elkann, ennesimo privilegio: un miliardo nascosto al fisco, John se la cava con la messa alla prova

John Elkann, erede della dinastia Agnelli e presidente di Stellantis, ha trovato l’ennesima scorciatoia giudiziaria di famiglia. La Procura di Torino ha accettato la sua richiesta di accedere alla misura della “messa alla prova”, che gli consentirà di evitare un processo per evasione fiscale e frode ai danni dello Stato. Tutto nasce dall’inchiesta sull’eredità di Marella Caracciolo, con milioni sottratti al fisco italiano attraverso residenze fiscali estere e donazioni fittizie.

In pratica, la montagna di accuse che parlava di oltre un miliardo di euro non dichiarati rischia di sciogliersi in un anno di attività “socialmente utili” per John. Una beffa per i cittadini comuni, che per molto meno subiscono pignoramenti, cartelle esattoriali e processi.

Il tesoro offshore e i privilegi di famiglia

Le indagini hanno accertato, con il supporto della Guardia di Finanza e rogatorie internazionali, “redditi non dichiarati per 248,5 milioni nonché una massa ereditaria non sottoposta a tassazione per un valore pari a circa 1 miliardo. Un patrimonio occultato tra Svizzera e Lussemburgo, comprensivo di beni milionari, come orecchini da 79 milioni di euro, che ora sembra dissolversi sotto la lente compiacente della giustizia italiana.

Il prezzo di questo “condono mascherato” è stato un assegno da 183 milioni di euro all’Erario, firmato da John, Lapo e Ginevra Elkann. Una cifra enorme per chiunque, ma briciole se confrontata con la montagna di capitali sottratti al Paese. Lapo e Ginevra si sono già visti archiviare le loro posizioni, mentre Gianluca Ferrero, commercialista di fiducia e attuale presidente della Juventus, ha ottenuto parere favorevole al patteggiamento.

Margherita Agnelli non ci sta

In questa vicenda non manca l’elemento di lotta interna alla famiglia. Margherita Agnelli, esclusa dal testamento materno, continua a denunciare l’opacità delle mosse dei fratelli. “Non è finita, John è colpevole”, ha dichiarato, promettendo battaglia sul piano civile contro la Dicembre e la gestione dell’impero ex Fiat. Una voce fuori dal coro che mette a nudo la fragilità del mito Agnelli.

Il vero scandalo resta la disparità di trattamento: mentre i cittadini normali pagano caro ogni errore fiscale, gli Elkann-Agnelli trasformano un miliardo di euro evaso in un percorso “rieducativo”. Una vicenda che racconta, più di mille discorsi, il peso insopportabile dei privilegi di una famiglia che da decenni detta legge in Italia, tra affari, politica e sport.