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Napoli, asilo: “Attaccamme stu cacaca…”. Così la maestra maltrattava i bimbi

Insulti, botte, maltrattamenti, a sentire le ricostruzioni fornite dalle madri degli sventurati bambini alle forze dell’ordine sembrerebbe di trovarsi davanti alla descrizione di un bar degradato e frequentato dai peggiori reietti della società. Invece, tutto ciò avveniva in uno di quelli che – per antonomasia – dovrebbe essere tra i luoghi più sicuri del mondo, la scuola. Per la precisione un asilo nido, quello di Chiaiano, quartiere periferico di Napoli.

I genitori dei piccoli studenti dell’asilo nido “Fata Coronella”, del comune napoletano, hanno esposto regolare denuncia presso il commissariato di Scampia e portato anche delle prove verbali di quanto riferito agli agenti, ovvero che 4 maestre usavano modi e linguaggi del tutto inappropriati per l’ambiente scolastico. Lo hanno scoperto alcune mamme, adombratesi per gli strani comportamenti che i loro piccoli mostravano nei mesi appena precedenti alla denuncia medesima, avvenuta tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo scorsi.

Non riuscendo a capacitarsi delle parolacce che udivano dalle bocche della propria prole, hanno deciso, infatti, di indagare nell’unico ambito in cui non erano a stretto contatto con i piccoli, appunto l’asilo. E quanto scoperto ha dell’inverosimile. Grazie a dei registratori cuciti tra i vestiti dei bambini si è scoperto che insulti, violenze e minacce erano all’ordine del giorno tra i banchi dell’insospettabile asilo. Ciò soprattutto in riferimento, sempre secondo quanto riferito dalle madri, alla presenza in classe di 4 maestre, di cui – sull’edizione odierna de IlMattino.it – si sono state svelate alcune irripetibili espressioni.

Tra le frasi registrate risuona, ad esempio, un “Attaccamme ‘stu cacacazzo”, detto proprio in napoletano. Oppure – come racconta una mamma – in un’altra occasione si sente una delle maestre intimare ai bambini di non correre, rivolgendosi con particolare veemenza ad una bimba, che – dopo un imprecisato rumore – scoppia a piangere. Ed una sua compagna, ad alta voce e ancora in napoletano, afferma: “L’ha vattut’, le ha fatto to’ to’“.

Dopo le denunce e le rivelazioni delle madri dective, però, la palla passa alla magistratura, anche se il pm già il 17 maggio scorso ha presentato al gip una richiesta di archiviazione.