Anche quest’anno torna la vera tombola napoletana, quella del 1734, tra le strade della città. Si tratta di una riscoperta storica fatta dal presidente dell’associazione “i Lazzari” Davide Brandi, ormai famoso per i suoi corsi di lingua napoletana.
Nel pieno della rivoluzione culturale, che negli ultimi anni sta avvolgendo la città (ed il sud intero) come un fiume in piena, oltre alla verità storica sul Risorgimento, anche le cose che apparentemente possono sembrare meno importanti pur non essendolo, stanno cambiando: dall’importanza della lingua Napoletana (e non dialetto), alla storia della pizza napoletana; dalla vera smorfia ai primati del Regno delle Due Sicilie al significato della maschera di Pulcinella, altro che scherzosa e allegra, è una maschera rivoluzionaria del popolo del Sud.
Difficile credere che il numero “1” sul tabellone non sia l’Italia, ma come può esserlo se nel 1734 il Sud era uno stato indipendente e l’Italia arriva solo nel 1861? È stato un modo per cancellare la memoria ai napoletani, facendo apprezzare il nuovo stato italiano, così come è stato fatto per la storia della pizza margherita, non dedicata certamente alla regina Margherita di Savoia, come spesso ancora dicono, ma per ben altri motivi.
Cambiare i simboli di un popolo, cambiare la sua memoria, è un bel modo per raggiungere obiettivi propagandistici su cambiamenti di carattere politico-sociale. Così, nel pieno ritorno alla comprensione della nostra storia, tornare anche ai veri numeri della tombola è importantissimo. Così dopo 159 anni, la riscoperta del vero gioco del lotto, di 285 anni fa, è parte piena di questa rivoluzione silente.
Verso le 17.00 ci sarà lo spettacolo a San Lorenzo Maggiore, e la replica alle 19.00.
La Tombola storica Napolitana del 1734, oltre ad essere uno spettacolo interamente in lingua napoletana, con abiti settecenteschi, è il ritorno ad una grande epoca che Napoli ha attraversato, ed è un po’ il modo di “tornarci”, avendo la possibilità di vedere i re di un tempo, da Carlo di Borbone a Maria Amalia di Sassonia, da Ferdinando I a Maria Carolina d’Asburgo, tornare a calpestare gli stessi basoli vesuviani che calpestavano un tempo.
Il contributo per lo spettacolo è di 10 euro. Informazioni e contatti: 331 89 23 006