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Comitato studentesco chiede riapertura de L’Orientale: “Noi studenti non esistiamo”

Napoli– Il collettivo studentesco Link chiede la riapertura del Palazzo Giusso, storica sede dell’università L’Orientale, attraverso una raccolta firme. Gli studenti chiedono spazi per studiare in sicurezza, ora che l’Italia ha aperto praticamente tutto, discoteche comprese.

Per i ragazzi del collettivo studentesco è assurdo che solo le università rimangano fuori dalla riapertura. Questa settimana addirittura hanno ripreso le attività i cinema, i teatri e le discoteche. Gli studenti chiedono un posto dove poter preparare gli esami e scambiare idee e opinioni con i propri colleghi, e desiderano far tornare in auge l’intera area.

I bar della zona e le copisterie, infatti, hanno subito un duro contraccolpo durante il lockdown e continuano a perdere introiti. La prima fonte di sostentamento per loro deriva proprio dall’attività universitaria. Per questo motivo i ragazzi hanno allacciato rapporti anche con i commercianti, che sono stati d’accordo nell’inviare una lettera alla rettrice dell’università L’Orientale.

Queste le parole nel post facebook della pagina Link: “Ognuna/o di noi in questo periodo sta vivendo sulla propria pelle le conseguenze del perdurare della chiusura delle sedi della nostra università. Costrette/i come siamo a preparare gli esami in luoghi spesso affollati e caotici. Senza poter scambiare neanche un’opinione con i nostri compagni di corso.

In Italia si riapre tutto, ristoranti, teatri, a breve addirittura le discoteche! Con misure di sicurezza spesso aleatorie. Ma nessuno se ne frega dell’Università e dei luoghi della formazione: noi studentesse e studenti universitari non esistiamo nell’agenda di governo. Di riaprire le università per farci studiare nei nostri luoghi neanche se ne parla. È il momento di dire BASTA❗️

D’accordo con i commercianti che lavorano nel circondario di Palazzo Giusso, pensiamo che questa sede abbia una rilevanza sociale. Di ricostruzione di comunità. Rete tra le persone, di cui abbiamo immenso bisogno dopo tutti questi mesi di isolamento. Stiamo facendo fronte comune e abbiamo lanciato una RACCOLTA FIRME a supporto di questa LETTERA ALLA RETTRICE scritta a quattro mani!

Palazzo Giusso al momento è totalmente vuoto, i corsi sono finiti quasi per tutte/e, ci sono ENORMI SPAZI. Un palazzo intero! da aprire per farci studiare in sicurezza: che l’Ateneo allestisca le aule per mantenere le distanze, come accade sui treni; che prolunghi gli orari di apertura per evitare affollamenti, che doti il personale di guardiania di termoscanner. Insomma, che siano adottate tutte le misure necessarie: si può fare, non pensiamo di chiedere nulla di straordinario.
Palazzo Giusso sarà un primo passo: vogliamo tutte le sedi aperte e funzionanti in sicurezza!”