Non è un segreto che il delegato napoletano si trovasse in una condizione destabilizzante e che destava preoccupazione. A monte c’erano delle indagini sul Ministro della Difesa Guillermo Botero. Per questo motivo Mario prima di partire avrebbe cambiato tutte le sue password social ed anche la rete internet. Sapeva che alcuni suoi colleghi erano stati attaccati ciberneticamente.
Questo pare sia successo prima della partenza, ovvero 8 mesi prima del fatidico 15 luglio. Di primo acchito si pensava all’ipotesi del suicidio. Soluzione poi scartata, decisiva anche la testimonianza della madre. Il mistero si infittisce però perché secondo El Espectador, il mouse ritrovato in camera di Mario parrebbe essere stato impregnato di sangue.
Per questo motivo entra in scena anche l’Onu. Sarebbero stati proprio i colleghi di Mario Paciolla infatti ad avere raccolto tutti i suoi effetti personali, tra cui il mouse che però sarebbe stato ripulito a puntino dalla grande scia di sangue che conservava. Un dettaglio importante che apre nuovi interrogativi. Inoltre gli effetti personali di Mario non sono stati ancora ricevuti dalla sua famiglia.