La polizia, intervenuta sul posto, a seguito delle prime indagini è giunta alla conclusione che l’aggressione è avvenuta per futili motivi.
Resta quindi la problematica legata ad un sostanziale disinteresse nei confronti dei ragazzi, in particolar modo in alcune zone della città. Adolescenti che non solo erano per strada nonostante il divieto di circolare scattato alle 22, ma liberi di portare con sé un’arma. Ieri sera la tragedia poteva essere doppia: una vita spezzata a 16 anni, ed un’altra – quella di un 17enne – segnata per sempre per un litigio senza importanza.
Le responsabilità delle famiglie sono evidenti, così come quelle delle istituzioni che poco fanno per evitare la deriva dei minorenni a rischio e soprattutto contro l’abbandono scolastico. Giovani lasciati a sé stessi e destinati, spesso, a restare imbrigliati nelle maglie della criminalità organizzata che si serve della loro puerile incoscienza per compiere delitti.