Le luminarie di Natale apparse a Napoli nei giorni scorsi o quelle che verranno installate prossimamente in città sono state l’argomento che ultimamente ha tenuto banco. Soprattutto i cittadini si sono domandati da dove arrivasse una tale somma di denaro da investire in queste luci.
Fabrizio Luongo, Vicepresidente Vicario della camera di Commercio di Napoli, ha voluto fare un chiarimento in merito e ha spiegato il tutto in lungo post sulla propria pagina Facebook.
“Nonostante il presidente della Camera di Commercio di Napoli Ciro FIOLA abbia questa mattina avuto una conferenza stampa tesa a chiarire tutti gli aspetti del grande sforzo del Palazzo della Borsa ai media, continuano ad imperversare sui social false informazioni o grande confusione sui ruoli delle varie amministrazioni, provo a chiarire la situazione poiché anche persone a me vicine vacillano nella confusione web.
Ci si chiede perché investire in luminarie se abbiamo strade rotte, gallerie pericolanti, balconi cadenti, spazzatura ovunque, invasioni di blatte, carenza di illuminazione etc . Il cittadino comune giustamente non conosce che ogni Amministrazione ha competenze specifiche.
Nel caso della Camera di Commercio il suo ruolo è quello di sostenere le imprese attraverso Bandi di sostegno (nel 2020 il presidente FIOLA e il suo consiglio hanno stanziato 49MLN di euro e nel 2021 43MLN di euro per 18 bandi rivolti alle 320mila imprese) e realizzare eventi di promozione e attrazione turistica, da qui le luminarie.
Dicesi bando europeo: l’aspetto tecnico della promozione dello stesso, che resta pubblicato per più giorni per una maggiore partecipazione degli interessati. Nulla c’entrano i fondi europei.
La città Metropolitana è stata la stazione appaltante ovvero l’Amministrazione che ha provveduto alle formalità tecniche di verifica della correttezza e aggiudicazione della gara da 3MLN di euro, aggiudicata per 2,2MLN
Nulla c’entra il Comune di Napoli o il momento elettorale, la gara andò deserta nel 2020 e nel 2021 avviata a giugno è stata assegnata ad Agosto.
I tempi: per allestire 130 km di strade e circa una 30ina di piazze, bisogna considerare che Napoli è divisa in 10 municipi con uffici tecnici e peculiarità tutte diverse, a ciò si aggiungono le difficoltà di coordinamento con ANM trasporti pubblici, ASIA per contenitori differenziata, ufficio parchi e giardini, polizia locale per viabilità, condomini e ponteggi agli edifici, eventi atmosferici, etc etc.
Al fine di illuminare la città a metà novembre tolte le domeniche necessitano circa 40 gg lavorativi per una forza lavoro di operai specializzati di circa 40 addetti chiamati a interagire anche con le fasi di potatura alberi di questi tempi, scioperi e imprevisti di ogni genere.
Il gusto: una prima esperienza impegnativa e coraggiosa ci permetterà sicuramente migliorare ma siamo consci che le luci saranno sempre troppo fredde o troppo calde per qualcuno, come le illuminazioni potranno essere troppo grandi o troppo piccole per altri, kitsch trash per alcuni o fiabesche per altri ancora. Inoltre le luminarie spente sono tutte tralicci, vanno apprezzate accese.
Non vogliamo competere o gareggiare con Salerno che per fondi anche più importanti illumina la grandezza della sola Villa Comunale di Napoli. Sarà un Natale diverso e la CCIAA di Napoli vuole incoraggiare la ripresa dei consumi e il richiamo turistico anche con questa operazione che sicuramente la metterà al pari con altre città importanti, con buona pace dei detrattori interni, perché spesso siamo noi stessi inconsapevolmente a fare male alla nostra città raccontandone gli aspetti peggiori, criticandola e vedendo sempre il bicchiere mezzo vuoto.
Sono grato come cittadino prima ancora che da vice presidente a Ciro Fiola per la determinazione che ha avuto nel realizzare questo progetto ambizioso“.