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Addio a Salvatore Pica, maestro d’arte e masto delle Feste. Manfredi: “Un napoletano geniale”

È morto ieri all’età di 83 anni Salvatore Pica, operatore culturale molto noto a Napoli. Originario della Pignasecca, a settembre 1968 apre il Centro Ellisse per la vendita di mobili moderni. Un luogo dove conquistare l’elite partenopea e sede di battaglie artistiche-culturali per il ceto medio-popolare della città. Pica è morto all’Ospedale Cotugno dove era ricoverato a seguito di alcune complicazioni da covid.

CHI ERA SALVATORE PICA

Nella sua carriera iniziò a lavorare anche con l’Accademia di Belle Arti con mostre e aprendosi agli studenti. Si trasformò in uno dei primi promotori e rivenditori di arte contemporanea a Napoli con la Modern Art Agency di Lucio Amelio. Dopo la morte della moglie seguì un periodo no che fu superato grazie a feste e giovani che lo fecero   fondare l’Accademia della Catastrofe e diventare come lui stesso si è definito ‘Nu masto ‘e Feste’ o ancora ‘Maitre de plaisir’:

Dallo sfratto del negozio Elisse mi trovai padrone della notte napoletana creando il Movimento Pick & Paick (la notte è dura ma non ci fa paura) che durò fino al 1996 con la nascita di mio figlio Davide, felice risultato del mio incontro sentimentale con Antonella. Nel 2000 venne la Picagallery“.

IL RICORDO

Anche il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha voluto esprimere, attraverso un post sul suo profilo Facebook, un messaggio di cordoglio:

Ci lascia Salvatore Pica. Un napoletano geniale dalla personalità eclettica, dotato di una straordinaria capacità di contaminare design e cultura. Il suo ingegno e il suo talento lasciano un segno indelebile nelle storia culturale della nostra città. Napoli lo ricorderà sempre con affetto e riconoscenza“.

Lo scrittore Maurizio de Giovanni lo ricorda così:

Salvatore Pica. Uguale a nessuno. Genio sempre. Non sarà la stessa questa città senza di te, amico mio. Grazie della fantasia, grazie del sorriso“.

Scrive Dino Luglio:

Non si puó liquidare la «partenza» di Salvatore Pica verso «altri lidi» con 2 parole: LUI é stato un grande agitatore culturale, un grande animatore delle spente notti napoletane, un punto di riferimento per almeno 3 generazioni. Il suo é stato un impegno indiscusso con un grande background politico: da «L’ellisse» all’»Accademia della catastrofe». E’riuscito a rianimare zone che nessun assessore alla cultura avrebbe mai osato toccare (vedi alla Sanitá).Tanto di cappello (lui ne aveva sempre uno..) a chi é riuscito a renderci piú «leggera» la vita. E a Napoli se ne sentiva moltissimo il bisogno. Il 25 Aprile non mi sembra una data «casuale»per liberarsi dagli affanni terreni… bon voyage Salvatore..!“.