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Napoli ricorda Falcone e Borsellino con fiori e una premiazione di commercianti che hanno denunciato il racket

Napoli risponde presente e ricorda Giovanni Falcone e Paolo Borsellino durante una cerimonia che si è tenuta questa mattina in Piazza Municipio. In occasione del trentennale dalle stragi di Capaci e Via D’Amelio che hanno ucciso i due magistrati, il sindaco del capoluogo partenopeo ha posto una corona di fiori sulla lapide mentre una delegazione di studenti ha appeso letterine sull’albero della legalità.

NAPOLI RICORDA FALCONE E BORSELLINO

Poi il primo cittadino si è spostato nell’antisala dei Baroni al Maschio Angioino di Napoli dove insieme all’assessore alla Legalità Antonio De Iesu ha incontro le associazioni antiracket e antiusura della Fai. Nel corso dell’evento ‘Storie di normalità e di successo’ sono stati consegnati attestati di riconoscimento a imprenditori economici e commercianti che hanno denunciato i loro estorsori.

Queste le parole di Gaetano Manfredi:

Un momento sempre di riflessione che ci deve spingere a ricordare tutti coloro che hanno sacrificato la loro vita per la legalità ma anche a tenere la guardia molto alta perché la battaglia contro la camorra e tutte le mafie si combatte tutti i giorni. Questi momenti di ricordo alla presenza delle scuole e dei giovani sono fondamentali affinché lo Stato prevalga sempre“.

Gli fa eco Maria Filippone, vicesindaco con delega all’istruzione:

L’iniziativa che abbiamo realizzato insieme alla regione Campania, Libera e Polis, noi come amministrazione comunale, intorno alla magnolia e la stella che furono volute da Amato Lambarti che tanto si è prodigato dal punto di vista dell’impegno politico mi sembra un grande segnale“.

PREMIATI I COMMERCIANTI CHE DENUNCIANO IL RACKET

Poi c’è stata la premiazione di chi ha denunciato il suo estorsive alla presenza di Tano Grasso, presidente Fai:

“La regola base delle attività estorsive-mafiose è che quando un commerciante si trova in difficoltà economica la mafia attenua le richieste estorsive ma aumenta l’usura che non sempre è legato alla mafia ma è un’allarme vero“.

Luigi Ferrucci, presidente nazionale Fai spiega:

È possibile liberarsi dal racket ma le denunce sono ancora poche. Deve essere un mosaico fatto di tasselli che devono funzionare, c’è una parte che deve funzionare della società civile e dei nostri colleghi che devono fidarsi delle istituzioni. Se si vuole si può camminare insieme senza restare da soli”.

LE PAROLE DI MORVILLO