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Vergogna a Torre del Greco, il campanile di Santa Croce invaso da scritte omofobe e simboli fallici

Diverse scritte omobofe fatte con uno spray rosso e sovrastate da simboli fallici sono comparse la mattina di lunedì 24 aprile, lì sotto gli occhi di tutti nella centralissima Piazza Santa Croce di Torre del Greco, alla base del campanile settecentesco della parrocchia.

 

Scritte omofobe sul campanile di Piazza Santa Croce a Torre del Greco

Una sorpresa di pessimo gusto per i torresi, in uno dei luoghi simbolo della città. La piazza dell’Immacolata, la piazza di San Vincenzo Romano la cui statua è ancora lì che indica la chiesa e il campanile che egli stesso contribuì a rimettere in piedi dopo la disastrosa eruzione del 1794. E’ quello che si legge sulla lapide marmorea del monumento barocco: “Resistette immoto all’immane eruzione” e più avanti “fu sprone alla costruzione della nuova città“. E, pochi metri sotto, lo scempio del presente di questa nuova città: peni stilizzati, una scritta “LGBT m***e” e un’altra, “viva la f**a” cerchiata di rosso.

Sotto lo stesso campanile, nemmeno 24 ore prima, era andata in scena l’aggressione al deputato Francesco Emilio Borrelli, ripresa in un video e rimbalzata sui social. Le autorità sono accorse sul posto per constatare due reati in uno: l’atto vandalico – con la deturpazione di un monumento storico la cui costruzione è iniziata nel 1596, che resistette all’immane eruzione ma probabilmente non ai teppisti che vi scorrazzano oggi intorno – ed il gesto di intolleranza nei confronti del movimento LGBT.

Le autorità prendono atto, raccolgono la denuncia anche del parroco Don Giosuè Lombardo. Ma nella zona sono tanti i cittadini che lamentano un assoluto stato di abbandono della piazza, oggetto di scorribande, baby gang, soggetta a violenze, inciviltà ed atti vandalici di ogni tipo da anni. E chiedono a gran voce un presidio di vigilanza efficace e permanente in quello che aspira ad essere un fiore all’occhiello della città del corallo. Insomma, i cittadini, in strada e sui social, chiedono che le forze dell’ordine siano presenti prima e durante, e non soltanto dopo che i “guai” sono avvenuti.

Torre del Greco, Piazza Santa Croce: basilica e campanile barocco

Sulle motivazioni del gesto sono state mosse diverse ipotesi. Probabilmente, l’analisi delle videocamere di sorveglianza potrà dare qualche risposta, ma al momento sono due quelle più accreditate. La prima, un semplice atto vandalico, una “bravata” senza coscienza o reali finalità denigratorie. La seconda farebbe pensare ad una cosciente escalation di atti di intolleranza nei confronti del mondo LGBT, anche alla luce di alcune proposte avanzate da candidati al consiglio comunale di Torre del Greco per la costituzione di un’associazione a tutela delle categorie LGBT nella città corallina, che si appresta alle elezioni amministrative il 14 e 15 maggio in un clima di crescente tensione.

L’Arcigay: “Un pezzo della classe dirigente alimenta l’odio”

In merito a questa seconda ipotesi si è espresso Antonello Sannino, presidente di Antinoo Arcigay Napoli sul sito ufficiale dell’associazione: “Alla luce dell’ennesimo episodio di intolleranza, oltre a chiedere al Comune di Torre del Greco la rapida rimozione delle scritte, chiediamo, alla Regione Campania di attuare in pieno la legge contro l’omotransfobia approvata nel 2020 e di costituire pertanto con urgenza l’Osservatorio regionale contro i crimini d’odio legati all’orientamento sessuale e all’identità di genere”

Sannino si rivolge anche gli enti nazionali: “Chiediamo alla Ministra Roccella e al Governo, ma anche alla Regione, di supportare i centri antidiscriminazione che stanno svolgendo un faticoso e importantissimo lavoro nei Comuni di Napoli, Caivano, Pomigliano D’Arco e San Giorgio a Cremano“.

Sul sito si fa richiamo anche ad altri episodi avvenuti nell’hinterland napoletano nei mesi scorsi, che secondo l’Arcigay di Napoli dipende da “un clima generale di crescente odio, alimentato purtroppo da un pezzo della nostra classe dirigente”

Sono nato mentre il Napoli vinceva il suo primo scudetto. Un "odi et amo" con questa terra, lungo una vita intera. Foto, videomaker, scrittura: do ossigeno a tutti i mezzi che mi consentono di raccontare la realtà, la mia realtà. Per i social sono #ilmennyquoditiano