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Festa Scudetto, il fallimento: in 5 mesi non hanno organizzato un piano per il bus scoperto a Napoli

Napoli sta festeggiando il terzo Scudetto da gennaio, ma in cinque mesi le autorità non hanno saputo organizzare un piano sicurezza per consentire il passaggio del bus scoperto con i calciatori per le strade della città. La festa all’interno dello stadio Maradona è stata piuttosto deludente: molti spettatori sono tornati a casa prima della fine donando ai posteri le immagini dell’impianto pressoché vuoto, i calciatori annoiati, l’audio pessimo della diretta Rai ma soprattutto il mancato abbraccio tra il popolo ed i giocatori.

Festa Scudetto: in 5 mesi non è stato fatto un piano per il bus scoperto

Mentre all’interno dell’ex San Paolo andava in scena lo spettacolo a larghi tratti mediocre, le piazze e le strade erano colme di tifosi. Ci si divertiva di più fuori che all’interno, come è anche normale che sia. L’evento “privato” ci poteva anche stare, ma sempre ammesso che poi la festa sarebbe stata di tutti. Invece la scelta è stata quella di premiare un’élite che ha potuto spendere non pochi soldi per assistere alla festa basata sul format di Rai 2 e dunque in ossequio alle ragioni di palinsesto.

Napoli festeggia da gennaio con grande civiltà

La ragione precisa e puntuale per cui non sia stato autorizzato il corteo dei calciatori nel bus scoperto non è nota. Quello che è sicuro è che, in una città che in questi mesi ha dimostrato un elevato grado di civiltà, le autorità temevano scontri, incidenti, inconvenienti che avrebbero messo a repentaglio la sicurezza della collettività. Ebbene: o si tratta di una scusa che nasconde la volontà di negare quel momento di comunione tra squadra e tifosi, oppure siamo di fronte alla manifesta incapacità di organizzare qualcosa che in altre città è normale e garantendo al contempo la sicurezza di tutti.

Le Autorità hanno paura?

La seconda ipotesi non sarebbe tra l’altro da scartare a priori, se ricordiamo quello che è accaduto a marzo con i tifosi dell’Eintracht Francoforte lasciati liberi di devastare il centro storico di Napoli. Le intenzioni dei tedeschi, i quali hanno avuto la man forte dei tifosi bergamaschi dell’Atalanta, erano note da tempo e prendevano le mosse da quanto era accaduto proprio in Germania, dove i partenopei hanno subìto diversi agguati. Nonostante la pericolosità evidente di quei tifosi, sono stati lasciati liberi di percorrere compatti le vie della città fino a raggiungere Piazza del Gesù, dove si è consumata la devastazione finché proprio un gruppo di napoletani non è giunto “in aiuto” delle forze dell’ordine che erano in minoranza numerica e gravemente in difficoltà.

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