Cultura

Anche Ischia ha il suo Museo Diocesano: la storia delle due sedi

Museo Diocesano di Ischia – La Chiesa, sin dalla sua istituzionalizzazione, si è sempre impegnata in un controllo efficace e capillare del territorio. Molta della documentazione di cui gli studiosi si servono per la ricostruzione storica dell’Italia preunitaria, infatti, proviene da archivi ecclesiastici. Significativo esempio della capillarizzazione ecclesiastica, inoltre, è la ripartizione territoriale in diocesi la quale, ad oggi, è ben rappresentata dalla massiccia presenza di musei diocesani su tutto il territorio nazionale.

Il più famoso museo diocesano campano è certamente il Museo Diocesano di Napoli sito all’interno del Complesso Monumentale di Donnaregina, un esempio unico di accostamento e non di sovrapposizione tra stili architettonici diversi e distanti cronologicamente tra loro: la chiesa trecentesca detta di Donnaregina Vecchia, infatti, è un esempio di architettura gotica mentre quella seicentesca di Donnaregina Nuova rappresenta l’architettura barocca, ben diversa nella struttura, nella decorazione e nell’intenzione da quella precedentemente citata.

Foto di MUDIS

Il Museo Diocesano di Ischia

Alla luce di ciò che è stato precedentemente detto è facile pensare che i musei diocesani sul territorio nazionale siano ubicati nei luoghi più disparati: in Campania, ad esempio, anche le isole del golfo di Napoli non disattendono questa aspettativa. Ischia, ad esempio, ha un suo Museo Diocesano istituito il 5 marzo 1997 dal Vescovo Antonio Pagano e articolato in due sedi: la prima, che include la sezione dedicata all’arte sacra, è esposta nei locali del Palazzo del Seminario, sito nel Comune di Ischia.

La sezione del Museo dedicata all’arte sacra

Tale sede è a sua volta suddivisa in cinque sezioni (marmi, sculture, dipinti, argenti e manufatti vari); gli oggetti qui conservati provengono dalle chiese della diocesi e in particolare dall’odierna Cattedrale dell’isola che raccoglieva gli arredi della Cattedrale sul Castello Aragonese, bombardata nel 1809. Di notevole importanza storico-artistica è un coperchio di sarcofago paleocristiano decorato con cinque scene evangeliche e datato tra il IV e il V secolo d.C.

Foto di MUDIS

La sezione del Museo dedicata all’archeologia

La seconda sede, la quale raccoglie la sezione archeologica del museo, fa parte del Complesso della Basilica Pontificia di Santa Restituta, sita nel Comune di Lacco Ameno. Si tratta di un esempio di valorizzazione di un’area di scavo archeologico poi rifunzionalizzata a scopo museale che illustra le vicende dell’insediamento di Pithecusae dall’età arcaica all’epoca medievale. L’area (1000 mq), distribuita tra l’edificio annesso alla Basilica e la zona sottostante, si esplica in tre sale e nei quattro settori dell’area di scavo.

Nelle tre sale sopracitate sono esposti corredi liturgici, statue lignee di santi, maioliche del Settecento e dell’Ottocento napoletano; interessanti sono le ceramiche invetriate a bande (dal VI al XVI secolo). Il primo settore dell’area di scavo, identificato con il quartiere artigianale dell’antica Pithecusae, mostra le fornaci, differenti tra loro per forma, ampiezza e cronologia (dall’VIII secolo a.C. fino all’epoca ellenistica), in cui avveniva la produzione di ceramica, di tegole e grossi contenitori. In fondo i resti di una necropoli di età romano-imperiale.

Nel secondo settore si incontra una tomba ad “arcosolio” (sepoltura di età tardo-antica con arco a sesto ribassato). Un muro in opera reticolata, sepolcri ricavati sul piano di calpestio e una struttura in pietra locale hanno reso possibile l’attribuzione dell’area alla Basilica Paleocristiana del V secolo d.C. Nel terzo settore sono esposte ceramiche preistoriche, greco-arcaiche di produzione locale, corinzie originali e d’imitazione locale, di età classica ed ellenistica. Il quarto settore è quello della necropoli (dal II-III sec. a.C. al VI-VIII secolo d.C.).

Info e contatti

Il Museo Diocesano di Ischia è aperto il martedì e il sabato (dalle ore 10:00 alle ore 12:00 e dalle ore 17:00 alle ore 19:00), il venerdì (dalle ore 17:00 alle ore 19:00) e la domenica (dalle ore 10:00 alle ore 12:00). La prenotazione è obbligatoria ed è possibile effettuarla tramite Whatsapp al numero 333 1745489, alla seguente mail mudis@chiesaischia.it o tramite la pagina Facebook ufficiale. Per ulteriori informazioni è possibile consultare anche il sito web della diocesi competente.