Cultura

Sangiuliano come Franceschini: “Biblioteca Nazionale trasferita nell’Albergo dei Poveri”

L’Albergo dei Poveri ospiterà la Biblioteca Nazionale di Napoli che attualmente si trova a palazzo Reale. Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano conferma il progetto del suo predecessore, Dario Franceschini, che era stato travolto da critiche in particolar modo da movimenti e associazioni del territorio.

Sangiuliano: la Biblioteca Nazionale nell’Albergo dei Poveri

“Sarà una nuova sede della Bibliteca Nazionale, diverrà un centro di diffusione dei saperi avanzato e moderno per la città, per il Sud, per l’Italia e per il Mediterraneo sul modello di quanto venne realizzato a Parigi ai tempi di Mitterand e Chirac” – così Sangiuliano in una intervista pubblicata oggi dal quotidiano Il Mattino.

Le proteste

Questo progetto, tuttavia, aveva già trovato l’opposizione di moltissime realtà e istituzioni locali, nonché degli stessi lavoratori dell’antichissima biblioteca. Una enorme biblioteca a piazza Carlo III diventerebbe un corpo estraneo in una zona che non ha mai vissuto di libri – ha dichiarato Fausto Nicolini, regista e scrittore. In effetti la piazza si trova in un’area degradata di Napoli e considerata periferica a causa degli scarsi collegamenti pubblici con il resto della città. A ciò si aggiunge, inoltre, il pessimo stato nel quale oggi giace l’ex Albergo dei Poveri, struttura monumentale importantissima, ma abbandonata a sé stessa.

Il trasferimento nell’ex Albergo dei Poveri, per come attualmente è vista la città, significa mandarla in periferia senza possibilità, peraltro per la tipologia di biblioteca, che la zona di Piazza Carlo III sia riabilitata da un punto di vista urbanistico e di frequentazione” – afferma il filosofo, poeta e docente dell’Università di Napoli Federico II Eugenio Mazzarella. Poi prosegue, commentando la proposta di Franceschini: “Significa mandare le umanidis in periferia in una società che ha poca attenzione alla cultura umanistica”.

C’è perplessità, inoltre, anche nel Movimento Neoborbonico, come afferma il suo presidente Gennaro De Crescenzo: “Quali benefici porterebbe alla città e all’Albergo quel trasloco? I flussi annuali, per eccesso, sono pari a meno di 80.000 persone; 70 circa gli impiegati (quasi tutti ostili al progetto), oltre 2 milioni i volumi da “spostare” con costi e rischi enormi (pensiamo ai papiri ercolanesi, ai manoscritti farnesi o alla collezione aragonese). Di qui l’ostilità dei dipendenti e di tanti enti e istituti”.

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