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Maglione: “Il 20 gennaio mi dimetterò. Savoia società sana”

Durante la conferenza stampa odierna, l’a.d. Francesco Maglione ha spiegato la situazione economica del Savoia e il suo futuro all’interno del club.

LA SITUAZIONE SOCIETARIA“Il campionato non è finito e io non vedrò la fine. Non è detto che il Savoia lo perda perché non è matematicamente retrocesso. Dovevo dire le cose come stanno. Anche con una salvezza sul campo, si sarebbe vanificato il risultatoOggi era prevista la visita della Deloi, che viene a verificare i bonifici e i pagamenti degli F24 e dei contributi. In più ogni tre mesi c’è l’ispezione della Covisoc, organo di controllo massimo della Figc ed è arrivata anche quella. A mo di orgoglio, l’avvocato Maglione chiude con la perfetta regolarità e le liceità dei pagamenti di settembre e ottobre di quest’anno. Per la Covisoc il Savoia è la società più sana di tutta la Lega Pro perché non ha un euro di debitoQuesta società non ha un padrone. Dal primo luglio non c’era nessuno. L’unico a mettere soldi è stato Setaro senza nemmeno conoscerlo. Il commissario liquidatore della Segesta Rizzuto, mi ha chiesto di portare avanti quanto più è possibile la questione Savoia, perché hanno ben 5 milioni di euro di debiti. Ed inoltre hanno interesse a recuperare i 600 mila euro della fedejussione. Il dottor Rizzuto ha la deroga speciale di cedere le quote del Consorzio a chiunque avesse sostituito la fedejussione. Visto che non c’era neanche la possibilità di una proprietà che subentrasse e immediatamente mettesse una garanzia di 600 mila euro, il dottor Rizzuto è pronto con un protocollo di intesa a sostituire la fedejussione del Consorzio. E di riscuotere tutto il 30 giugno”.

 

LE TRATTATIVE SALTATE – Ho portato avanti due trattative. La prima era col gruppo di Dario Boldoni, dove è venuto tre volte a Torre Annunziata e ha avuto alcuni incontri col sindaco. Il suo gruppo era pronto a subentrare e sollevare la fedejussione della Segesta, non nell’immediato, ma con un protocollo d’intesa per sostituire tutto a fine anno. Fino al 31 dicembre non c’è  alcun debito e in Lega ci sono i soldi di novembre e dicembre dei tesserati con i relativi contributi. L’altra trattativa era con due imprenditori milanesi e uno romano con i quali avevamo definitivamente chiuso. Entrambi con lo stesso protocollo d’intesa”.

 

LE DIMISSIONI – “Era naturale che, da qui alla fine della stagione sportiva, io rimanessi l’amministratore unico del Savoia per dare un segnale di continuità. Dopo l’ultimo episodio di martedì, devo solo andare via. A livello ambientale, sono state dette tante inesattezze e tante bugie. La soluzione più semplice l’ho trovata con Rizzuto. Anziché aspettare i 40 giorni per l’avviso di comparizione per l’assemblea dei soci, ho deciso di abbreviare i tempi stabilendo che per il 20 gennaio venga convocata presso il suo studio la proprietà, in modo tale da presentare le mie dimissioni irrevocabili. Quello che poi farà il Consorzio Segesta dal 20 gennaio in poi, non lo so. Ho anche detto che loro debbano trovare la nuova proprietà. Il dottor Rizzuto mi ha chiesto di portare avanti le trattative. Ed io ho accettato, anche se la continuità della gestione amministrativa verrà portata avanti da altri. Io comunque continuerò a gestire la gestione ordinaria della società”. 

 

LO STADIO E IL PROSSIMO DIVIETO IN TRASFERTA – Ho avuto la mia intuizione con le telecamere mobili, ma la realizzazione è stata tutto merito del sindaco. Abbiamo indicato come campi alternativi prima Castellammare e poi Pagani. Col tempo ho avuto in mano un documento riservato tra le mani, dove le varie Prefetture ci vietavano di segnalare qualunque campo, perché c’era un elenco di 8 tifoserie avversarie. Il prossimo divieto sarà quello di Messina, lo preannuncio. Per me bisognava riformulare i gironi. Io ero pronto a spostarmi al girone Nord, anche con spese maggiori. Ci fu un blocco politico”.