Genny Cesarano, la perizia rivela: “Ucciso a bruciapelo”

È passato poco più di un mese dalla morte di Genny Cesarano, il 17enne assassinato al rione Sanità, ma soltanto ora spuntano i primi particolari su quella sanguinosa sparatoria.

Genny, secondo quanto emerso dagli esami autoptici, è stato ucciso a bruciapelo. Forse scappava o forse non si è nemmeno reso conto di tutto quello che gli stava accadendo, ignaro che quel maledetto 6 settembre avrebbe per sempre detto addio alla vita.

Ciò che è chiaro è chi impugnava quella pistola dalla quale è partito il colpo mortale era ad almeno 50 centimetri dalle spalle del 17enne: “L’assassino – si legge nella relazione del perito pubblicata da IlMattino.it era alle spalle e a sinistra della vittima, che attendibilmente si trovava con il busto flesso oppure in posizione eretta ma più in alto rispetto a questo. Il foro di ingresso non presentava caratteri compatibili con un colpo esploso a distanza ravvicinata per cui può ritenersi che il giovane fu colpito da una distanza superiore ai 50 centimetri circa”.

Grazie all’autopsia si è inoltre confermato che tra Genny Cesarano ed i presunti killer non avvenne nessuna colluttazione, sul corpo della giovane vittima c’è esclusivamente il segno di quel proiettile fatale che in una manciata di secondi segnò la sua morte.