La pista seguita dai carabinieri e riportata dal Corriere della Sera, sarebbe quella di un atto dimostrativo-intimidatorio, organizzato da un boss latitante di Secondigliano. La motivazione? Una vendetta contro i carabinieri rei di aver tolto i due figli minorenni alla famiglia del boss. L’azione criminale, per la sua modalità, ha pochi precedenti in Italia.
Ieri, l’appello del generale De Vita, che ha invocato un “deponete le armi”, per chi troppo spesso le usa come se la vita fosse un videogame: “Basta, smettete di sparare e di uccidere”. Poi ha commentato così l’accaduto: “Sicuramente un tentativo di riaffermazione dell’illegalità, e questo significa che i clan sono in difficoltà. Perché noi, così come anche le altre forze di polizia, li mettiamo costantemente in crisi, gli togliamo la capacità di portare avanti le loro attività illecite”.
Oggi, alle 10.30, per sollecitare la solidarietà nei confronti dell’Arma, i Verdi hanno organizzato una mobilitazione, che partirà da via dei Tessitori a Secondigliano.