E come un uomo era trattata negli ambienti della camorra napoletana: la donna era vicina al clan degli scissionisti, gli Amato-Pagano, i quali frequentavano quotidianamente il bar da lei gestito, il Blue Moon, a Scampia.
A quanto pare il bar in questione, oltre ad essere luogo di spaccio rinominato, era anche roccaforte del clan, presso il quale si decidevano le sorti di chi sbagliava e si gestivano le attività.
La camorra trattava Giovanna come si trattano gli uomini, con le stesse parole, gli stessi modi e lo stesso rispetto. Fino all’ultimo, poiché come un uomo che si meritava una lezione è stata sepolta dopo essere stata torturata. Una scelta brutale, come per punire un vecchio camorrista.
Non si conoscono, attualmente, i motivi che hanno portato al suo assassinio, ma sono, ovviamente, tutti da ricercare nelle dinamiche e le faide che connotano gli ambienti di camorra, quelli recenti, quelli in cui le logiche sono cambiate e anche le personalità.
Quello che si sa è che con i suoi carnefici Giovanna aveva un appuntamento.