Ebbene, la situazione, a quanto pare, è un po’ diversa: la richiesta di insegnanti è quasi tutta al nord, in cui ci sono più scuole, più attività e più laboratori.
Infatti, solo il 10% dei circa 30.000 assunti (29.720 precisamente) sono destinati al sud. Il resto dei docenti dovrà spostarsi al centro e al nord Italia.
Inoltre, alcune cifre mostrano il netto squilibrio nel fabbisogno professionale: dei 4.000 assunti nel ruolo di maestri, nessuno di essi andrà alle scuole del sud. Tutti nella parte settentrionale del paese.
Ma le domande per l’insegnamento provengono soprattutto dal sud: questa dissonanza è la causa maggiore del malcontento generale. Con tali presupposti, pochissimi docenti riusciranno a rimanere nella propria terra. Chi vorrà insegnare, insomma, dovrà fare i conti con la valigia e improbabili trasferimenti.