All’epoca fu l’originale pubblicità della TTT Lines a suscitare scandalo tra i moralisti e i perbenisti. D’altronde Yvonne Fabris – ideatrice dell’immagine sotto accusa – pensò bene che due seni procaci e prosperosi potessero metaforicamente rappresentare i due vulcani che le navi della compagnia di trasporto marittimo napoletano univano viaggiando proprio da Napoli a Catania. Apriti cielo, e giù con tamponamenti, uscite fuoristrada e carrozzerie ammaccate. Ciononostante il cartellone pubblicitario ebbe – nemmeno tanto sorprendentemente – successo, tanto che nel 2011 fu riproposto un esperimento simile.
Proprio come sta avvenendo negli ultimi mesi, da quando l’immagine della showgirl Belen Rodríguez fa bella mostra di sé sui cartelloni che costeggiano in particolare via Marina, una della arterie senza dubbio più trafficate della città partenopea. Il fatto è che, trattandosi di pubblicità di un’azienda d’intimo, l’argentina non può che essere più nuda che vestita, immagine difficile da ignorare per l’occhio di un guidatore maschio. Cosa che appunto non avviene, con grande compiacimento della pubblicitaria e della società, ma anche con altrettanto dispiacere da parte delle compagnie assicurative (oltre che delle sempre meno rassegnate mogli e fidanzate). Nei tratti in cui la nuova sexy pubblicità campeggia – all’altezza delle torri aragonesi per esempio – infatti ancora una volta si registrano incidenti stradali in aumento. L’aggravante è che se nel 2008 sui cartelloni pubblicitari vi era una semplice commessa napoletana prestatasi per l’occasione a fare da modella, stavolta in lingerie si trova quella che probabilmente oggi può essere definita la “donna dei sogni degli italiani”, o almeno dei napoletani, stando alle ultime notizie relative ai sinistri.
Purtroppo o per fortuna – dipende dai punti di vista – queste stesse pubblicità sono, però, un importante strumento per effettuare opere di restauro di importanti monumenti cittadini, visto che sono le stesse aziende a sovvenzionare i lavori in cambio appunto della possibilità di poter reclamizzare i loro prodotti sulle facciate degli edifici in rifacimento.