“La silenziosa infestazione della mafia italiana in Spagna“, così intitola El Paìs un articolo sulla criminalità organizzata italiana che ha invaso la penisola iberica.
Secondo il quotidiano spagnolo la Spagna è una delle principali “succursali” delle mafie italiane nel mondo, dove nell’anonimato i mafiosi agiscono da più di 30 anni. La Guardia Civil sostiene che si tratti di un problema sottovalutato.
Secondo un rapporto del Ministero dell’Interno del 2013 la Spagna è l’unico paese al di fuori dell’Italia dove sono presenti tutte e quattro le mafie. El Paìs poi svela un’intercettazione telefonica tra un boss del clan Polverino e uno dei suoi uomini coinvolto in una rissa in una discoteca di Malaga, nel corso della quale fu accoltellato e ricoverato in ospedale: “In Spagna si sentono sicuri quando c’è una guerra tra clan, perché c’è una norma che tutti rispettano e cioè che per uccidere qualcuno bisogna farlo in Italia“.
“Al di là delle apparenze, i numeri sono impressionanti. – continua il quotidiano iberico – Dal 1999 al 2009, quasi un terzo dei detenuti al di fuori dell’Italia sono stati arrestati in Spagna, secondo i dati delle autorità italiane. La più numerosa la camorra: 34 su 74. Dal 2008 al 2015, solo la Guardia Civil ha arrestato 96 mafiosi in Spagna e hanno portato a 267 arresti in parallelo. A questi vanno aggiunti quelli fatti dalla Polizia Nazionale“.
Le zone preferite dai mafiosi sono Barcellona, Alicante, Malaga, Cadice, le Balean e le Canarie, questo perché la Spagna è uno snodo per il narcotraffico tra America Latina e Marocco. Infine El Pais sottolinea come la camorra avrebbe ‘investito’ realizzando edifici, hotel, impianti turistici e ristoranti. “In Spagna la mafia non interessa, – ha dichiarato l’ex presidente della commissione Antimafia Francesco Forgione – non è nel dibattito politico e manca la percezione della contaminazione dell’economia“.