Ammanchi, donazioni poco chiare, inadempimenti e irregolarità hanno, quindi, convinto i commissari a cancellare la ballata tradizionale che si sarebbe dovuta tenere il 9 luglio, in concomitanza con le celebrazioni del Santo Patrono della città. Le manifestazioni prettamente liturgiche non subiranno alcun cambiamento.
Immediata è stata la reazione dei cittadini che si sono subito sollevati al grido di “Vergogna” contro la scelta dell’amministrazione. Fortunatamente, nel corteo di protesta per riottenere la ballata dei Gigli i reali partecipanti non sono stati sufficienti a preoccupare le autorità e la decisione è rimasta ferma. Un sacrificio necessario in nome della civiltà che, finalmente, riesce a frenare eventi creati ad uso e consumo della criminalità