“Ora è momento di preghiera per riflettere e vivere la nostra condizioni di fedeli e cittadini. Viviamo un periodo disastroso e doloroso, e a tale riguardo non possiamo non ricordare il luttuoso terremoto ad Ischia e i devastanti incendi che hanno causato vittime all’economia e alla natura. Eventi drammatici che non ci hanno lasciato in pace, come i lampi di guerra che nel mondo minacciano la pace da più fronti. Questo va messo al centro anche della nostra preghiera al santo patrono, affinché apra le menti e i cuori di chi ha nelle mani il potere di scrivere la storia con le sue decisioni, e soprattutto la cronaca triste e disarmante dei nostri giorni”.
Poi un messaggio ai napoletani: “Anche qui a Napoli, ai nostri fratelli più poveri, senza alcuna distinzione, si riflette il nostro desiderio di pace. E’ arrivato il momento di pensare a cosa si può fare per gli altri e la città. Apriamo le porte del nostro cuore, riscopriamo la vocazione all’accoglienza, all’ospitalità, usciamo da indifferenza ed egoismo, affidiamo l’attenzione all’immigrato, allo straniero, ma anche al barbone o a quel vicino di casa che si nasconde per vergogna o mancanza di lavoro. Dio ci benedica e a Maronna v’accumpagn”.