Proprio ieri, a Padova, si è tenuto il corteo di “Libera”. Si tratta di una scelta non casuale, poiché il capoluogo veneto ha visto l’arresto di oltre cinquanta persone legate al mondo della malavita negli ultimi anni. Il Veneto e più in generale il Nord, quindi, non sono territori “vergini”, ma rappresentano delle vere e proprie roccaforti per i malavitosi.
Tra gli arresti eccellenti si ricorda quello di Mario Crisci, casalese arrestato dalla Direzione antimafia di Padova nell’ambito della cosiddetta “Operazione Serpe”. Crisci si trova in carcere dal 2011. Diverse le accuse a suo carico: associazione di stampo mafioso, usura, estorsione, esercizio abusivo dell’attività di intermediazione finanziaria, minacce, lesioni e sequestro di persona.
Durante il processo svoltosi nel 2012, Crisci rilasciò alcune dichiarazioni che riecheggiano, prepotenti, ancora oggi. Da Verona a Venezia, le mafie hanno aumentato a dismisura la loro influenza nel corso degli ultimi 30 anni. Crisci, ha spiegato il perché: “Siamo venuti qui perché qui sono disonesti – dichiarò durante il processo -. Più disonesti di noi. Abbiamo scelto di concentrare le nostre attività al Nord-Est perché qui il tessuto economico non è così onesto. Anzi, tutt’altro. Io sono un esperto di elusione fiscale. Qui lavorano bene. Il margine di guadagno era buono, perché qui la gente non ha voglia di pagare le tasse, peggio che da noi“.