E’ successo ieri, all’Emirates Stadium, durante l’andata dei quarti di Europa League. Stando al racconto del ‘The Guardian’, il supporter londinese avrebbe usato “offese a sfondo razziale” nei confronti del difensore del Napoli. “Abbiamo un approccio di tolleranza zero: chiunque si comporti così, sarà bandito dalle nostre partite”.
“Condanniamo completamente l’uso di questo tipo di linguaggio razzista e abbiamo avviato un’indagine per identificare il colpevole”, ha detto dal club londinese. “Chi si comporta così, non è il benvenuto all’Arsenal».
“Abbiamo una comunità di tifosi estremamente variegata – continua – che fanno tutti parte della famiglia Arsenal e tali incidenti sono rari presso l’Emirates. Incoraggiamo i sostenitori a segnalare eventuali incidenti presentandosi agli stewards o tramite il nostro servizio di avviso della giornata”.
In Inghilterra, soprattutto nelle ultime settimane, il tema sul razzismo è molto caldo. E anche in Italia, ma la differenza è abissale tra i due Paesi quando si tratta di prendere dei provvedimenti su cori e gesti razzisti nei confronti di giocatori.
La vittima è di nuovo Kalidou Koulibaly, ma ora non ci si limiterà a qualche giornata di squalifica o a qualche multa. Chi ha sbagliato dovrà pagare e sarà bandito dallo stadio. Stavolta siamo in Inghilterra però, non in Italia.