Su ben 500 strutture controllate (ristoranti, bar, negozi all’ingrosso) in tutta la Penisola, ben 242 presentano delle irregolarità. L’incidenza maggiore è stata registrata nei ristoranti con formula “All you can eat” (in soldoni: “per un tot. di euro mangi ciò che vuoi”). In una buona parte di questi ultimi, i Nas hanno riscontrato fenomeni come: l’utilizzo a iosa di cibi scaduti, scongelati e ricongelati, mancato rispetto delle norme igieniche, importazioni vietate e tanto altro. Il nucleo investigativo ha dovuto inoltre chiudere o sospendere circa 22 attività e sequestrare circa 128 tonnellate di cibo.
Sulla vicenda, è intervenuta il Ministro della Salute, Giulia Grillo. La rappresentante dell’esecutivo ha infatti commentato che: “Ben vengano le cucine etniche, a tutti piace il sushi, ma ‘All you can eat’ non può fare rima con rischio di intossicazione alimentare: le regole valgono per tutti. Non si mette a rischio la salute dei cittadini con pratiche illegali per mantenere i prezzi stracciati”.
Questa non è una buona notizia per la cucina etnica che, dopo le sue prime sperimentazioni, sembra ormai esser diventata un fenomeno consolidato in Italia.