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Dati Registro Tumori, per l’Asl Napoli 3 la causa principale è l’inquinamento

È stato presentato ieri pomeriggio nella sala De Sanctis di Palazzo Santa Lucia il nuovo portale dell‘Asl Napoli 3 Sud per la consultazione diretta e interattiva dei dati di patologia oncologica rilevati sul territorio aziendale, a partire dal 1996, e contenuti nel Registro Tumori.

I dati del registro tumori non hanno evidenziato al momento una particolare correlazione tra le discariche dell’area vesuviana e i tumori, la causa più forte nell’area è l’inquinamento atmosferico“. Questo uno dei dati sottolineati da Mario Fusco, responsabile del registro tumori dell’Asl Napoli 3.

Il registro dell’Asl Napoli 3 è il terzo in Italia e il primo nel Sud. “Dai dati – spiega Fusco – non ci sono eccessi particolari. Spicca l’epatocarcinoma per alcuni comuni a Nord di Napoli ma questo è legato alla diffusione dell’epatite C. C’è poi un eccesso di tumore polmonare nell’area di Portici, dove l’inquinamento ambientale da smog è maggiore. Sul tumore polmonare emerge anche che tra i maschi scende del 2% l’anno, mentre nelle donne sale dello 0,5%, anche se parliamo ancora di cifre diverse, 100 ogni 100.000 abitanti maschi e 32 per ogni 100.000 femmine“.

È evidente – ha detto il governatore campano Vincenzo De Luca – la connessione diretta tra l’inquinamento atmosferico, la congestione urbana, la scarsa qualità del trasporto pubblico e le emergenze tumorali e questo dato ci impone di migliorare gli standard di qualità ambientale”. Lo smog comprenderebbe anche rifiuti combusti, illegalmente e di ogni genere.

Dal registro tumori dell’Asl Napoli 3, spiega ancora Fusco, “emergono mediamente 6500 nuovi casi di tumore all’anno su una popolazione di un milione e 70.000 abitanti. Un dato in linea con la Campania che ha il dato più alto del Sud Italia. I tassi in Italia sono alti al Nord – dice – poi scendono al Centro e al Sud, la Campania ha quello più alto per l’incidenza con la città metropolitana di Napoli che ha 3,3 milioni di abitanti ed è fortemente urbanizzata, quindi a rischio maggiore».