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Restano in carcere gli assassini del poliziotto Apicella. La sorella: “La legge sta facendo il suo dovere”

Confermata la misura cautelare in carcere per gli assassini di Pasquale Apicella, il poliziotto che perse la vita ad aprile nel corso di un inseguimento a Calata Capodichino. Lo ha stabilito il Tribunale del Riesame di Napoli che ha confermato la misura cautelare della custodia in carcere per i quattro arrestati.

Rimane l’accusa di omicidio volontario per tre dei quattro uomini coinvolti nell’incidente, un quarto non si trovava a bordo dell’auto ma stava fuggendo a piedi quindi è accusato di altro. I quattro, come anticipato dalla moglie del poliziotto, avevo chiesto gli arresti domiciliari. Oggi la decisione del Riesame che invece conferma la misura cautelare della custodia in carcere.

Scrive la sorella di Pasquale Apicella, Nella, in un post sul proprio profilo Facebook:

“Ai miei amici, la legge per ora sta facendo il suo dovere sperando che rimanga tutto come stabilito rimangono in carcere tutti e 3. Grazie Dio continua a proteggere tutti gli uomini in divisa e tutti coloro che combattono per la giustizia. Lino amore nostro nulla porterà indietro te ma almeno tutti insieme stiamo completando quello che tu avevi iniziato quella notte”.

Nei giorni scorsi la vedova di Apicella aveva dichiarato:

“So che l’autista dell’Audi era già stato coinvolto in un’episodio del genere ma è uscito dal carcere dopo 3 anni e 2 mesi. Mi spiace dirlo, ma in alcuni casi ci vorrebbero pene più severe. Magari, se fosse stato cosi, visto che per loro questo atteggiamento era consuetudine, mio marito ora sarebbe qui.

Ebbene, io spero che restino in cella dove è giusto che siano. Mi auguro il carcere a vita. Non devono tornare a casa come non è più tornato mio marito. In questo momento pensano di avere una scelta che purtroppo mio marito non ha più. Quella di tornare a casa dalla sua famiglia”.