Si tratta di grandi esponenti del patrimonio artistico e culturale partenopeo, che adesso sono investiti della responsabilità di tutelare e promuovere questa immensa ricchezza. Lo stesso Maurizio De Giovanni, in un post sul suo profilo Facebook social, ha scritto: “Questo, sapete, è un incredibile, immenso, immeritato onore. E anche un’enorme responsabilità. E un sogno bellissimo che si realizza“.
Si tratta indubbiamente di un passo importante per la lingua napoletana, soprattutto se si considera che quest’ultima rischia di scomparire per senso di inferiorità. Eppure il napoletano, una lingua “neo-greca” e “neo-romanza”, è riconosciuto anche dall’U.N.E.S.C.O. proprio come lingua, anche se non come patrimonio dell’umanità al momento.