Ascierto, famoso per la sua attività clinica e di ricerca sulla prevenzione e cura del cancro, spiega che l’anti-interleuchina-6, chiamata sarilumab, sottocute può funzionare, ma meglio nei pazienti non intubati.
“Probabilmente i punti fondamentali sono la valutazione sull’interleuchina-6 sierica e il tempo di somministrazione dell’anti-IL-6”, sottolinea l’esperto.
Diversi istituti italiani hanno dimostrato l’efficacia in pazienti con polmoniti severe che vertessero rapidamente in condizioni più serie ma non intubati. I pazienti risultavano avere alti livelli basali di interleuchina-6 sierica, PCR, LDH, ferritina. In contrasto con ciò che dice il dottore, le case farmaceutiche Sanofi e Regeneron hanno affermato che, anche se con una dose di sarilumab da 400 mg si osservano trend positivi minori, non ha raggiunto la statistica significativa.
Inoltre, gli eventi avversi sono stati osservati dall’80% dei pazienti con sarilumab e dal 77% dei pazienti con placebo, come spiegato da Pharmastar.
Gli studi di fase 3 sul farmaco hanno dato effetti negativi ma Ascierto considera questo medicinale potenzialmente efficace per determinate persone.
Molti di loro con l’anti-6, affetti da
Coronavirus, hanno avuto dei miglioramenti in 24-48 ore, fa sapere l’esperto. “
Detto questo, comunque crediamo che solo il vaccino o un buon antivirale possano risolvere il problema. Nel frattempo dobbiamo solo fare attenzione e ridurre al massimo il rischio di ulteriore contagio”, conclude Paolo Ascierto.