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Covid, è allarme terapie intensive: “Campania impreparata se peggiora la situazione”

La Campania rischia di andare in grave sofferenza circa la disponibilità di posti letto negli ospedali. L’Unità di crisi regionale rassicura sulla situazione attuale, eppure tra un mese lo scenario potrebbe diventare ben diverso. A lanciare l’allarme è il presidente dell’Associazione rianimatori ospedalieri italiani, Alessandro Vergallo, raggiunto dal Corriere del Mezzogiorno, il quale sostiene che “Se l’andamento dei casi di infezione da Sars-Cov-2 continuerà con i ritmi ed i numeri attuali, e senza misure di ulteriore contenimento, stimiamo che in meno di un mese le terapie intensive nel Centro-Sud, soprattutto in Lazio e Campania, potranno andare in sofferenza in termini di posti letto disponibili. Siamo molto preoccupati per le regioni meridionali, dove rileviamo una maggiore impreparazione a far fronte ad un eventuale peggioramento della situazione”.

Vincenzo De Luca, in tal senso, pronuncia parole che potrebbero prestarsi a interpretazioni opposte. Da un lato sostiene che l’emergenza posti letto in Campania è una bufala, dall’altra tuttavia pone l’accento sulla mancanza di medici e personale medico in Campania, denunciando di averne a disposizione circa 15mila in meno rispetto a Veneto ed Emilia Romagna che hanno – rispettivamente – un milione ed un milione e mezzo di abitanti in meno. Sempre De Luca cita in continuazione l’eventualità di un lockdown in Campania, cosa che sembra francamente preoccupante visto che dovrebbe essere l’ultima spiaggia. Sostenere che la situazione è sotto controllo e sventolare in continuazione lo spauracchio della chiusura di tutte le attività lascia quanto meno interdetti.

Il fatto di aver messo il bavaglio ai medici, imponendo alla stampa di interfacciarsi soltanto con un referente individuato dalla Regione Campania, aggiunge motivi preoccupazione. Una decisione, dice il governatore, presa a causa di un’emittente televisiva che si collegava sempre dal Cotugno: ha punito tutti per punire uno solo, comportamento che non segue certo logiche troppo democratiche.

Di lockdown nei giorni scorsi ha parlato anche il professor Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute, il quale lo ha escluso a livello nazionale a patto di essere bravi, ma aggiungendo che “in alcune zone si sta perdendo il controllo, come in Lazio o in Campania”. Sempre in riferimento a queste due regioni, ha espresso preoccupazione in merito alla saturazione dei posti in terapia sub-intensiva.

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