La situazione è sotto controllo? De Luca manda messaggi opposti: il popolo è confuso

Il Presidente della Campania, Vincenzo De Luca


La Campania da circa un mese assiste ad una situazione coronavirus parecchio mutata rispetto alla primavera. Pochissimi giorni dopo la rielezione, il presidente Vincenzo De Luca ha reintrodotto l’obbligo di indossare sempre la mascherina anche all’aperto, paventando lo spettro di un lockdown regionale. Una tensione poi ulteriormente aumentata a causa del numero dei nuovi contagi giornalieri in costante aumento, se considerato in termini assoluti, ma ad ogni modo correlato ad un aumento dei tamponi effettuati secondo la strategia di andare a cercare gli infetti attraverso screening a tappeto. Una strategia dichiarata dal governatore in persona: era il 31 agosto quando De Luca affermava che “Ogni contagiato che individuiamo oggi significa dieci contagi in meno tra un mese”.

Stando a tale strategia, dunque, l’aumento più o meno esponenziale del numero di contagiati dovrebbe essere stato messo in preventivo, eppure i toni più volte utilizzati da Vincenzo De Luca fanno pensare il contrario. Egli, infatti, ha più volte paventato la possibilità di un lockdown in Campania, come sostenuto ancora nelle ultimissime ore, salvo poi affermare che il 90-95% dei nuovi infetti è asintomatico.

Il comunicato con il quale parla di situazione sotto controllo in Campania per quanto riguarda la disponibilità di posti letto si scontra con il sostanziale bavaglio messo ai medici, perché di bavaglio si tratta quando si impone alla stampa di rivolgersi esclusivamente ad un referente individuato dalla Regione per avere risposte sulla sanità, materia regionale. Senza contraddittorio non esiste buona informazione.

Sempre De Luca ha messo in guardia la cittadinanza, dicendo che questa si deve preparare alla possibilità di dover affrontare mesi più difficili di quelli da gennaio a maggio, aggiungendo di essere pronto a “prendere tutte le decisioni necessarie, non quelle più comode”. Un ritorno alla filosofia del lanciafiamme, attenuato però dalla risposta data ai giornalisti sull’argomento della chiusura delle regioni: “Dipende dal contagio e dall’evoluzione del contagio. Per adesso abbiamo una situazione che mi pare sotto controllo”. Se la situazione è sotto controllo, perché allora il 25 settembre ha affermato che la situazione era drammatica e ha minacciato di chiudere progressivamente tutto? Perché da Bruno Vespa ha detto che l’ordinanza sull’obbligo di mascherina sarebbe stata l’ultima prima di quella sul lockdown? Perché Vincenzo De Luca parla di lockdown dietro l’angolo con una situazione sotto controllo? Perché sostiene che è in corso un attacco mediatico nei confronti della Campania, quando è lui stesso ad usare toni sensazionalistici?

La chiusura del maggior numero possibile di attività dovrebbe essere l’extrema ratio, da prendere quando si rischia di oltrepassare il punto di non ritorno, quando tutto sta per precipitare. È così o no, attualmente? La popolazione è confusa, oltre che stanca di ricevere messaggi opposti e contrastanti. Chi governa ha il diritto ed il dovere di prendere le decisioni necessarie, anche se dolorose ed estreme, ma ha anche il dovere di essere chiaro verso coloro che governa.


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