Il modello di riferimento per un nuovo lockdown è invece quello francese con Macron che in diretta tv ha annunciato nuove chiusure. Non si tratterebbe però di chiusure totali come a marzo ma parziali e che durerebbero un mese/40 giorni. Resterebbero aperte le fabbriche, le aziende agricole, i negozi che vendono servizi essenziali (alimentari, supermercati, igiene personale, farmacie) e anche le scuole materne ed elementari (come più volte auspicato dal ministro Azzolina). Tornerebbero però le autocertificazione per gli spostamenti, consentiti come a marzo solo per motivi di lavoro, salute o necessità.
Intanto già va verso uno ‘scenario 4’ come ipotizzato dall’Ansa, quello più grave previsto nel documento “Prevenzione e risposta a Covid-19” redatto da ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità (Iss) e caratterizzato da:
“una situazione di trasmissibilità non controllata con criticità nella tenuta del sistema sanitario nel breve periodo”.
Praticamente una situazione non gestibile con le misure straordinarie già messe in atto. Si pensa infatti che l’indice Rt in tutta Italia sia salito oltre 1,5 nell’ultima settimana. Tra le misure per bloccare l’incremento della curva c’è anche il lockdown, totalizzato o mirato in determinate aree. Gli esperti infatti stanno realizzando un focus specifico sulle città di Milano e Napoli, al momento quelle con i numeri più alti che potrebbero diventare zona rossa.