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Salvini: “Campania gialla? Ccà nisciuno è fesso, non giocate con la salute dei cittadini”

Continuano le polemiche dopo la decisione di ieri del governo di inserire alcune Regioni nella zona gialla, altre in quella arancione e altre nella rossa. La maggior perplessità suscita la Campania. In base anche alle dichiarazioni di De Luca e alla situazione attuale negli ospedali, tutti si immaginavano di vedere la Regione al limite tra la zona arancione e rossa ma così non è stato. A sorpresa è stata inserita nella gialla, quella con meno restrizioni.

Le forze politiche, sia di destra che di sinistra, sono tutte concordi nell’andare contro i 21 criteri spiegati oggi in conferenza stampa del Ministero della Salute. Tra i contrari vi è anche il leader della Lega, Matteo Salvini, che in una diretta sui social si rivolge agli italiani addirittura parlando in napoletano.

Queste le sue parole (dal minuto 27):

“C’ la sensazione di casualità, oggi a chi tocca. Alla Calabria, alla Lombardia, una parte di Sicilia, domani magari prendiamo un po’ di Marche, tre quarti di Friuli, una parte di Basilicata. Ma poi la Campania che fine ha fatto, questo grande mistero. C’era De Luca che ha chiuso tutto, le scuole, le attività, blocca gli spostamenti tra le province, voleva usare il lanciafiamme per chi entrava, usciva dalla Campania. Per chi va via da Napoli e ora la Campania non ha problemi guarda caso dopo le manifestazioni, non voglio pensare che sia collegato. Hanno fatto casino, le manifestazioni, proteste e da Napoli mi mandate le foto con i problemi negli ospedali, gente curata per terra, che non trova posti, malati mandati a casa, chi sta a casa da una settimana aspettando il medico. Disastro che i giornalisti e i media segnalano e che mi arrivano anche a me, ma per Conte la Campania è gialla e non c’è nessun problema. “Ccà nisciuno è fesso”. Penso si dica così e spero di non aver storpiato questo bellissimo dialetto, non ci sono fessi a Napoli, a Milano, Torino, Palermo magari c’è qualcuno attaccato alla poltrona a Roma. Non giocate con la vita e la salute degli italiani. Non abusate della pazienza, il lavoro e la salute sono sacri“. 

Per la prima volta anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, è d’accordo con Salvini. Qualcosa non torna tra regione e governo ma l’ex ministro degli interni sbaglia a considerare il napoletano un dialetto. La nostra infatti è una lingua.