Giuseppe Conte
Come trapelato dalle bozze condivise dalle agenzie di stampa, si preparano quindi le misure che valgono per la zona gialla (per le arancioni e rosse restano le attuali restrizioni) e che dovrebbero quindi valere per l’intero paese. I ristoranti potrebbero rimanere aperti fino alle 18 ma saranno chiusi nei giorni di festa, a Natale e a Santo Stefano, inoltre sarebbe fissato un coprifuoco alle 22 anche per la notte di Capodanno. Vietati gli spostamenti tra Regioni diverse e prevista una quarantena di 15 giorni per chi torna dall’estero. La linea fatta trapelare da Palazzo Chigi è quella di un pugno duro per evitare una possibile nuova ondata a gennaio. Un Natale blindato, solo con pochi intimi. L’idea, condivisa non da tutte le forze politiche, è quella di chiudere bar e ristoranti alle 18 mentre ci saranno orari prolungati per i negozi per evitare assembramenti (aperti almeno fino alle 21). Resta però il coprifuoco alle 22, anche nelle vigilie di Natale e Capodanno.
Capitolo scuole. E’ l’argomento che suscita più dibattito. La ministra dell’istruzione Azzolina continua a volere la didattica in presenza ma i dati relativi ai contagi nel mondo scolastico e la difficoltà di tracciamento sta facendo prendere una linea opposta al governo. Si pensa infatti di far tornare i ragazzi delle superiori a scuola soltanto dal 9 gennaio.