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Da Spillo a Tommasino in ‘Natale in Casa Cupiello’, l’evoluzione di Adriano Pantaleo

Stasera su Rai1 andrà in onda ‘Natale in Casa Cupiello’, il film tratto dall’opera teatrale di Eduardo De Filippo e diretto da Edoardo De Angelis. Due ore che rispecchiano quasi fedelmente l’opera originale e recitate magistralmente da un cast composto per la maggior parte da attori campani guidati dal romano Sergio Castellitto che interpreta Lucariello.

Un ruolo delicato era quello di Tommasino. Il figlio ‘ladro e fannullone’ di Don Luca che non vuole crescere. Un ‘bamboccione e mammone’ che rischiava di diventare una macchietta ma che è stato rappresentato egregiamente da Adriano Pantaleo. Il ‘Nennillo’ infatti cresce nel tempo, evolve con la storia dell’opera di Edoardo e alla fine diventa ‘l’uomo di casa’.

ADRIANO PANTALEO: DA SPILLO A TOMMASINO, LA CARRIERA

Adriano Pantaleo, attore napoletano di 37 anni, inizia la sua carriera da giovanissimo. A 9 anni, esordisce con i film ‘Ci hai rotto papà’ di Castellano e Pipolo. Nonostante siano passati anni, tutti noi ricordiamo ancora il motivetto della canzone cantata dagli ‘Intoccabili’.

Sempre da giovanissimo, recita in ‘Io speriamo che me la cavo’ di Lina Wertmüller, nel ruolo di Vincenzino.

Ma raggiunge la popolarità soprattutto per aver interpretato Spillo nella serie tv ‘Amico mio’. L’adorabile bambino affetto da nefrite cronica e costretto a vivere in ospedale. La sua carriera però non decolla del tutto, Adriano infatti recita per due stagioni in ‘Casa famiglia’ (2001 e 2003) e ha una parte (Pino, il giovane barista), nella serie tv ‘Il bello delle donne 3’. Nel 2008, 2010 e nel 2011 prende parte alle tre stagioni della serie TV ‘Tutti pazzi per amore’ ( interpreta Gennaro Capone, uno dei pallanuotisti allenati da Paolo). Recentemente lo abbiamo visto anche nel ‘Sindaco del Rione Sanità’ di Martone.

Ora Adriano Pantaleo trova conferma al suo grande talento nell’interpretazione di Tommasino in ‘Natale in Casa Cupiell0’. Il suo laconico sì alla domanda ‘Ti Piace il Presepe’ nasconde dietro tutto un mondo come spiegato ai nostri microfoni dal regista Edoardo De Angelis:

“Il ruolo di Tommasino è stato quello più difficile da affidare perchè nella sua scrittura originale teatrale rischia di andare sopra le righe in una dimensione farsesca che nel linguaggio cinematografico poteva allontanarsi dalla realtà. Abbiamo scavato nella dimensione umana per raccontare un individuo che non vuole crescere, lo chiamano Nennillo ma non è privo di tutte le caratteristiche per essere un uomo chiamato tale. Si sono sprecate le letture rispetto la sua presunta malattia, poi alla fine consapevolmente accetta la visiona paterna con il fatidico sì. La battuta popolare ‘Ti piace il presepe’ è una domanda che ha delle radici umane ed esistenziali profonde, il papà sta dicendo al figlio: “Ti piace il mondo come l’ho pensato?”.