L’istituto zooprofilattico sperimentale di Puglia e Basilicata, nella giornata di ieri, ha individuato la presenza del ceppo in due cittadini rientrati dall’India. L’assessore Lopalco aveva tranquillizzato la cittadinanza dichiarando: “Tutti i contatti di questi casi sono stati già individuati dal dipartimento di prevenzione e messi in quarantena”.
“È molto importante aver isolato il virus perché questo permetterà di approfondire gli studi sulla capacità dell’immunità vaccinale di bloccare anche questa variante. La Puglia mette a disposizione della comunità scientifica internazionale il virus isolato in laboratorio”.
Nelle ultime ore, stando a quanto rende noto l’Adnkronos, i casi legati alla mutazione in questione sembrerebbero essere aumentati nel territorio pugliese. Il laboratorio di Epidemiologia Molecolare e Sanità Pubblica dell’azienda ospedaliera-universitaria Policlinico di Bari, infatti, ha rilevato tre nuove positività legate alla variante indiana. Si tratta di cittadini che risiedono in provincia di Lecce.
Gli esperti, e la stessa Oms, avevano suggerito di prestare attenzione al ceppo indiano in quanto, dato il rischio di maggior trasmissibilità, avrebbe potuto diffondersi velocemente tra una Regione e l’altra. Finora la sua presenza era stata accertata soltanto in Veneto. L’allarme era scattato anche nel Lazio e nella città di Napoli ma placato poco dopo: per i casi sospetti è stato escluso il legame con la variante indiana.
Ciò, tuttavia, non ha impedito la diffusione del nuovo ceppo che, dopo aver fatto il suo ingresso nel Nord Italia, si è spinto giù, fino a toccare il Sud. Già il professor Crisanti, microbiologo e divulgatore scientifico, aveva commentato la comparsa della variante in Italia dicendo: “Se è stata trovata in Veneto, vuol dire che è già ampiamente diffusa anche altrove”.