All’ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore, afferente all’Asl Napoli 2 Nord, sulle pareti spicca un cartello in cui si legge: “In questi ambulatori non esistono signorine ma le dottoresse”. Una delicata rivolta avviata dal personale femminile, stanco di non essere equiparato a quello maschile da chi rimarca, anche nella terminologia, un divario di genere che ancora oggi stenta a decollare.
Loro stesse raccontano che proprio in quegli stessi corridoi, mentre alle donne viene affibbiato l’appellativo di ‘signorina’, soltanto agli uomini si riserva il titolo di ‘dottore’ o ‘professore’. A parità di ruoli e titoli di studio, molti pazienti trovandosi davanti una donna in camice bianco si rivolgono a lei minimizzando la sua professione, a differenza di quanto avviene per il sesso opposto.
Di qui la silenziosa battaglia del gentil sesso, che ha espresso il desiderio di dire basta a tale logica maschilista all’interno di un cartello. In esso le dottoresse chiedono esplicitamente di essere riconosciute per il ruolo che rivestono all’interno dell’ambulatorio, non sottovalutandolo con appellativi che nulla hanno a che vedere con esso, così come accade per gli uomini.
Nessun paziente, infatti, si rivolge ai medici chiamandoli ‘signor’ e alcuni rimangono addirittura increduli quando scoprono di dover essere visitati da una donna. Segno del fatto che quel divario di genere, che continua a penalizzare le donne nel settore lavorativo, purtroppo continua ad esistere e lo si evince anche dai gesti e comportamenti più banali.