È quanto emerge dall’indagine previsionale condotta dal Centro Studi Turistici per Assoturismo Confesercenti su 2.185 imprenditori della ricettività.
Destinazioni. Nonostante la riapertura dei collegamenti aerei, il turismo di prossimità resterà centrale anche quest’anno.
Le località balneari rimangono le più gettonate, con 66,6 milioni di presenze; ma a registrare la rimonta più veloce saranno le città d’arte: per queste mete, praticamente azzerate lo scorso anno, si prevede un aumento del +24,3%, agevolato anche dalla riduzione dei prezzi, in alcuni casi fino al -30%. Ma a recuperare sono tutte le tipologie: campagna e collina (+19,6%), montagna (+19,4%), laghi (+17,6%) e terme (+14,4%).
“Dopo dodici mesi terribili, il turismo italiano vede finalmente segnali concreti di ripartenza. Ma è una ripartenza ancora lenta, soprattutto dal punto di vista della domanda straniera, che non basterà a recuperare quanto perso con la pandemia”, commenta Vittorio Messina, Presidente nazionale di Assoturismo Confesercenti. “L’auspicio è che il consuntivo di fine estate ci consegni risultati migliori grazie al passaporto sanitario europeo; ma è evidente che la riapertura tardiva del turismo italiano ha pesato sulla ripartenza: l’incertezza su date e coprifuoco ha dirottato molti viaggiatori stranieri verso altri paesi. È la conferma che per ripartire non basta riaprire: c’è bisogno di un piano di rilancio e promozione della destinazione Italia soprattutto presso i mercati esteri”.