Legambiente: allarme abusivismo alle pendici del Vesuvio

 

Anna Savarese e Pasquale Raia, rispettivamente il Vicepresidente regionale e il Responsabile Aree protette di Legambiente, allertano sull’aumento dell’abusivismo edilizio nel Parco Nazionale del Vesuvio.

Soprattutto in procinto del nuovo mega condono governativo, e in seguito a alla recente approvazione da parte della Regione Campania del maxi-emendamento in favore delle speculazioni edilizie vesuviane, Legambiente denuncia l’enorme colata di cemento da 2 mln di metri cubi e da 1000 strutture in costruzione che si innalzano tra Torre del Greco, Ercolano e Terzigno, all’interno di 13 comuni vesuviani, e lungo zone panoramiche, vie di accesso al vulcano, e percorsi di fuga in caso di eruzione.

 

Secondo Legambiente non solo è in discussione la tutela della fauna, della flora, del paesaggio e di tutto l’ecosistema alle pendici del Vesuvio, ma la sicurezza stessa degli abitanti in caso di eruzione del Vesuvio. Già da adesso annoso, e troppo timido, è stato il tentativo delle amministrazioni per spostare le popolazioni dalla zona rossa a zone più sicure, dunque sarebbe troppo rincarare la dose di sovrappopolazione e di cementificazione del territorio ad alto rischio vulcanico, sismico, bradisismico e alluvionale.

Bisogna stare attenti, la memoria storica delle eruzioni del Vesuvio si sta perdendo, e cosa faremo quando il Nostro si sveglierà e le più importanti vie di fuga saranno sbarrate dai casermoni di cemento?