“È una situazione in linea con quello che già è successo in altri Paesi – dice Pregliasco al Corriere della Sera –, mentre noi vivevamo una sorta di luna di miele. Noi siamo stati chiusi più a lungo: chi ha riaperto prima, come Spagna e Portogallo, ha visto risalire i contagi già nelle settimane scorse. E poi c’è stata quella “eclissi di coscienza”, durante i festeggiamenti per la vittoria dell’Italia nell’Europeo di calcio, che ha favorito la diffusione del virus”.
Tanta la responsabilità anche di una parte dei media e dello stesso Governo, il quale non è stato in grado di effettuare una campagna di comunicazione precisa ed adeguata sui vaccini. I soggetti vaccinati, infatti, sono al riparo dall’infezione nella stragrande maggioranza dei casi, tuttavia una piccola percentuale può infettarsi in modo asintomatico e trasmettere il virus. Ecco perché è importante, per tutti, continuare a seguire le regole anti contagio.
“È passata – continua il virologo – l’idea che i vaccini siano sperimentali e che alcuni possano interferire con il nostro Dna. Ma non è così. Le tecnologie che hanno permesso di mettere a punto i preparati a Rna e quelli a vettore virale sono allo studio da anni”.
Se da una parte il “guaio” sembra essere già compiuto, è pur vero che c’è ancora tutto il mese da agosto in cui si potrebbe recuperare qualcosa. Nei mesi caldi il virus circola di meno, ma questo fattore, a differenza dell’anno scorso, dovrebbe essere sfruttato per essere più prudenti, osservando le regole, in modo da non arrivare a settembre come nel 2020. Insomma, sfruttare una quiescenza apparente del virus senza farsi raggirare perché si pensa che sia sparito.