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Da Venezia a Napoli, il caffè candidato come Patrimonio Unesco. De Luca: “Almeno su questo l’Italia è compatta”

Il caffè espresso italiano è stato candidato come patrimonio immateriale dell’Umanità dell’Unesco. Al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali si è discusso del dossier dal titolo “Il caffè espresso italiano tra cultura, rito, socialità e letteratura nelle comunità emblematiche da Venezia a Napoli“.

DA VENEZIA A NAPOLI, IL CAFFÈ CANDIDATO UNESCO

La candidatura unica unisce infatti le due precedenti fatte da Venezia a Napoli e valorizza il rito e l’Arte del Caffè Espresso Italiano, promosso dal Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale e La cultura del Caffè Napoletano tra Rito e Socialità proposto dalla Comunità emblematica napoletana con il supporto della Regione Campania. Orgoglio per questa scelta è espressa dal governatore della Campania Vincenzo De Luca che in un post su Facebook scrive:

Oggi a Roma, insieme al Ministro per le Politiche agricole, alimentari e forestali Stefano Patuanelli, al Sottosegretario Gian Marco Centinaio e al Presidente del Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale Giorgio Caballini di Sassoferrato, abbiamo presentato la candidatura Unesco de “Il caffè espresso italiano fra cultura, socialità, rito e letteratura nelle comunità emblematiche da Venezia a Napoli”. Un’iniziativa molto importante perché va a completare un trittico di eccellenze campane riconosciute a livello mondiale, dopo l’iscrizione nella lista del Patrimonio culturale immateriale dell’umanità della Dieta mediterranea e dell’arte dei pizzaiuoli napoletani. Ma ancor più significativa perché unitaria: almeno sul caffè l’Italia si ritrova compatta da Nord a Sud senza distinguo. L’augurio è che questa spinta all’unità possa essere di buon auspicio anche a livello internazionale in un periodo purtroppo contrassegnato da divisioni, paure, guerre e sofferenze“.

LE PAROLE DEL MINISTRO PATUANELLI

Il Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli ha spiegato:

Questa candidatura nasce da un percorso virtuoso, che in qualche modo dimostra come è possibile superare le differenze: due candidature diverse che si uniscono per arrivare a meta, per il riconoscimento del valore del caffè espresso italiano come patrimonio immateriale dell’Unesco. Di fatto riconosciamo il valore della tazzina di caffè a tutte le latitudini del nostro Paese. E’ uno di quei momenti importanti per l’Italia perché riusciamo a far capire quali sono le nostre eccellenze e proporle alle comunità internazionali con serietà e credibilità forse come nessun altro“.

Come reso noto dal Ministero, il 26 marzo, giornata nazionale del “Rito del caffè espresso italiano” partirà la sottoscrizione pubblica per sostenere la candidatura Unesco.