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Pizze a 4/5 euro, Borrelli a Briatore: “È un piatto povero e popolare, non per cafoni arricchiti”

Se Briatore ha criticato le pizze vendute a 4/5 euro tacciandole di avere all’interno prodotti scadenti a differenza di quelle della sua catena dove sono di qualità, non si è fatta attendere la risposta dei pizzaioli napoletani. È il consigliere regionale e presidente della commissione agricoltura della regione Campania, Francesco Emilio Borrelli a difendere la pizza a portafoglio e la margherita.

BORRELLI CONTRO BRIATORE: “LA PIZZA NON E’ APPANNAGGIO PER CAFONI ARRICCHITI”

Queste le sue parole:

Sulla pizza napoletana non accettiamo lezioni da chi non ha nessun titolo per farne. Ancora una volta Flavio Briatore interviene a sproposito non sapendo minimamente di cosa parla. La pizza, riconosciuta dall’UE con marchio STG (Specialità Tradizionale Garantita), inserita dal 2017 nella lista Unesco dei patrimoni mondiali dell’umanità per la tradizione del pizzaiolo napoletano, è tipicamente un piatto povero e popolare, non di certo appannaggio per cafoni arricchiti. La tradizione secolare e la cultura che accompagna questo straordinario piatto di certo non può essere insolentita da un parvenu della ristorazione per ricchi. Briatore farebbe bene a venire a lezione dai pizzaioli napoletani dai quali potrebbe apprendere tanti segreti per una buona pizza realizzata con prodotti di qualità e alla portata di tutti. Faccia liberamente i suoi affari senza dare lezioni a chi rappresenta la storia e il successo di questo prodotto”.

COSA AVEVA DETTO BRIATORE

In una storia su instagram Briatore aveva criticato chi fa pagare la pizza 4/5 euro. Le sue nella catena Crazy Love arrivano anche a 60 euro:

“Questi signori che vendono una pizza a 4-5 euro come pubblicizzano, cosa mettono in queste pizze? Presupposto come tutti devi pagare i fornitori, l’Iva sui fornitori, c’è lo scontrino al cliente, devi pagare gli stipendi, gli affitti, gli ammortamenti, le tasse, il gas, la luce…”.