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La Meloni contro il reddito di cittadinanza: “Fallimento totale. Ha anche favorito criminali e mafiosi”

Si accende la campagna politica in vista delle elezioni del 25 settembre. Uno dei candidati in pole secondo i sondaggi è Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d’Italia è avanti come primo partito della destra e sfrutta molto bene i social creando tormentoni e frasi ad effetto.

LA MELONI CONTRO IL REDDITO DI CITTADINANZA

Preoccupa però una sua ascesa che vedrebbe un partito legato per motivi storici al fascismo tornare al potere ma la Meloni va avanti anche a costo di perdere voti del Sud. Sempre su Facebook sta lanciando la sua campagna elettorale che vede il contrasto all’immigrazione e al reddito di cittadinanza tra i suoi obiettivi. reddito che è percepito dal 72% della popolazione del mezzogiorno.

Queste le sue parole:

Il reddito di cittadinanza è stato un fallimento totale, nonostante abbia avuto per lo Stato un costo esorbitante pari a circa 9 miliardi di euro l’anno. Stendendo un velo pietoso sulle migliaia e migliaia di truffe che ha generato – favorendo anche criminali, mafiosi e spacciatori – ha fallito come strumento di lotta alla povertà che doveva essere abolita e invece ha raggiunto i massimi storici e ha fallito come misura di politica attiva del lavoro, visto che pochissimi dei percettori del reddito di cittadinanza sono stati alla fine assunti e hanno trovato un lavoro dignitoso. È l’ennesima riprova del fatto che avevamo ragione quando dicevamo che le risorse per le politiche attive andavano usate per aiutare le imprese ad assumere. Oggi lo dicono un po’ tutti, però rimane che Fratelli d’Italia è stata l’unica forza politica di tutto il Parlamento, nella legislatura appena conclusa, che non ha mai votato a favore del reddito di cittadinanza.

Ecco perché noi crediamo che uno Stato giusto non debba mettere sullo stesso piano chi può lavorare e chi non può farlo. Uno strumento di tutela serve per chi non è in condizione di lavorare: over 60, disabili, famiglie senza reddito che hanno dei minori a carico. Ma per gli altri quello che serve è la formazione e gli strumenti necessari a favorire le assunzioni. Perché la verità è che l’unico modo di combattere ed abolire la povertà è consentire a chi è in una condizione difficile di migliorare quella condizione. Questo non si fa mantenendo le persone nella stessa realtà nella quale si trovano ma consentendo loro di avere un lavoro, un lavoro dignitoso e ben retribuito, che possa aiutarle a crescere indipendentemente dalla condizione dalla quale provengono. Questo fa uno Stato giusto“.

IL POST SU FACEBOOK

Poi scrive su Facebook un post per sintetizzare il suo pensiero:

Pronti a combattere la povertà, investendo sul lavoro. Il reddito di cittadinanza, costato ben 9 miliardi allo Stato, ha completamente fallito come strumento di lotta alla povertà e come misura di politica attiva del lavoro. Per questo motivo vogliamo sostituirlo con uno strumento a tutela dei soggetti effettivamente fragili: disabili, over 60 e famiglie con minori a carico privi di reddito. Un cittadino che può lavorare, deve essere aiutato a trovare un posto di lavoro, perché l’unico modo per sconfiggere veramente la povertà è il lavoro, non l’assistenzialismo dello Stato“.