“Vedi come devi fare la fine di tua sorella, fai molta attenzione. E’ la minaccia infame che mi è giunta via social. Il riferimento è a mia cugina, Silvia Ruotolo, una delle tante, troppe vittime innocenti uccise dalla camorra” – ha spiegato Ruotolo attraverso un post diffuso su Facebook.
“Lo sapevo che prima o poi si sarebbero fatti sentire. Mi sono candidato nel collegio uninominale della Camera di Torre del Greco, territori difficili dove a distanza di cento giorni sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose due Consigli comunali, quello di Castellammare e Torre Annunziata” – ha continuato.
“Oggi, a quattro giorni dal voto, evidentemente ci sono ambienti, personaggi che sono infastiditi dal fatto che in questa campagna elettorale continuo a parlare e denunciare la camorra. Questa minaccia via web, l’ho vissuta come se fosse stato un pugno allo stomaco. Io, come sempre, nonostante le minacce, mi sento un uomo libero” – ha concluso.
Del resto ha accettato la candidatura proprio per impegnarsi a liberare la nostra terra dai mali che la affliggono. Soltanto un mese fa aveva dichiarato: “Voglio rappresentare in Parlamento la mia terra, liberarla dall’oppressione della camorra che si riproduce perché si relaziona con i poteri economici, finanziari e politici e che toglie i diritti ai cittadini. Il diritto al lavoro, innanzitutto. Darò voce a chi voce non ha, mi batterò per ridurre le diseguaglianze. Anche i nostri figli e i figli dei nostri figli hanno diritto a sognare il loro futuro”.