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Antonella Leardi sugli scontri tra i tifosi: “Per il calcio ho perso un figlio, è sempre la stessa storia”

Antonella Leardi si esprime sugli scontri avvenuti ieri in autostrada tra i tifosi del Napoli e della Roma. La mamma di Ciro Esposito in una intervista al quotidiano La Repubblica ricorda la morte del figlio, giovane sostenitore partenopeo ammazzato il 3 maggio del 2014 prima della finale di Coppa Italia nella capitale. Da allora la rivalità tra le due tifoserie è notevolmente cresciuta fino all’episodio di violenza di ieri pomeriggio

Antonella Leardi, le sue parole

“Dopo 9 anni è sempre la stessa storia. Io per il calcio ho perso un figlio e continuo ad assistere a scene assurde di violenza”. Nel corso dell’intervista realizzata da Pasquale Tina le viene chiesto se vuol fare un appello alle tifoserie: “No. Onestamente credo sia perfettamente inutile. Adesso servono i fatti”. 

I fatti concreti per risolvere il problema

Servono risposte concrete. In Inghilterra il calcio era uno sport violento, ora gli stadi sono frequentati dalle famiglie. Forse bisognerebbe seguire l’esempio di chi è riuscito a risolvere questa emergenza. Non sono la persona adatta ad indicare una soluzione, sono una mamma addolorata perché Ciro non c’è più e quotidianamente provo a tenere viva la sua memoria. Non conosco quale sia la ricetta per risolvere certi problemi. So soltanto che mio figlio quel maledetto giorno del 2014 è uscito di casa per andare a vedere il Napoli e non è mai più tornato. Noi siamo stati completamente abbandonati. Si può morire per un incidente stradale, per una malattia, ma non per una passione. Non mi stanco di ripeterlo”.