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Dall’acqua che bolle a terra al fumo pericoloso: perché sono falsi i video sui Campi Flegrei

I Campi Flegrei sono in piena crisi bradisismica e c’è chi, in cambio di qualche like, approfitta della paura delle persone facendo circolare fake news pericolose oltre che prive di alcun fondamento scientifico, incutendo il terrore di una imminente eruzione, più volte smentita da chi di dovere.

Campi Flegrei e paura eruzione: le fake news circolate sul web

Negli ultimi giorni, tanti sono i contenuti finiti in rete riguardanti la scia di terremoti che sta investendo l’area dei Campi Flegrei, con scosse anche abbastanza intense avvertite da Pozzuoli a Bacoli fino a Napoli e al Vesuviano. Qualcuno ha addirittura postato una foto che ritrae una serie di gazebo allestiti sul lungomare partenopeo scrivendo  “hanno preparato le tende per il terremoto” ma altro non è che uno scatto risalente ad un evento fieristico.

A spaventare ancor di più gli utenti dei social sarebbe stato il video che, focalizzando l’inquadratura sui buchi formati nell’asfalto, mostra l’acqua che ribolle nel sottosuolo. Ad essere errata, in questo caso, è la localizzazione del contenuto: non si tratta, infatti, di una strada di Agnano, bensì di un fatto accaduto in Ecuador a seguito di un grosso incidente avvenuto in zona.

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Balza all’attenzione degli utenti anche il cosiddetto tik toker della Solfatara, un ragazzo che filma l’attività vulcanica della Solfatara avvicinandosi ai crateri “fumanti” senza alcuna precauzione, raggirando i divieti d’accesso vigenti e spingendosi persino ad offrire strambe teorie sull’attività sismica della zona.

Il fumo è pochissimo, questo vuol dire che dovrebbe venire un terremoto. Speriamo di no. Qui è talmente bollente che si suda. Sentite come bolle” – dice in uno degli ultimi video postati. In realtà anche il fumo non dovrebbe essere un segnale d’allarme in quanto c’è sempre stato, proprio per il carattere vulcanico della zona, e chi ha visitato la Solfatara almeno una volta nella vita può confermarlo. In ogni caso, anche l’eventuale maggiore presenza di fumo non è in grado di fornirci alcuna stima su una vicina eruzione o un ulteriore sisma.

C’è anche chi dichiara di avvertire una puzza di zolfo molto più intensa in zona. Anche questo assunto è da prendere con le pinze nonostante non si metta in discussione la veridicità delle testimonianze pervenute. Possono esserci momenti in cui si avverta maggiormente la scia – come ci sono stati anche in assenza di una crisi bradisismica – ma potrebbero essere del tutto scollegati ad un peggioramento della situazione. Spesso sono le condizioni climatiche a determinare questo fenomeno: più vento c’è più la puzza delle fumarole si espande.

Giornalista pubblicista, laureata in Comunicazione. Amo scrivere della mia città e dell'eccellenza che la connota da sempre