Stato di Mobilitazione nazionale ai Campi Flegrei
Illustrando ai cittadini la reale situazione dei Campi Flegrei, cercando di placare il panico (seppur lecito) che si è generato in tutta la provincia di Napoli in questi ultimi giorni, l’assessore alle Infrastrutture, Edoardo Cosenza, in apertura della seduta del Consiglio Comunale, ha voluto aggiornare la popolazione sullo stato attuale dell’area flegrea, chiarendo quale potrebbe essere lo scenario peggiore, ad oggi ben lontano da una imminente eruzione stando ai dati scientifici a disposizione.
“La natura del problema è una degassificazione della massa di magma. Questa massa è ferma ma c’è un gas che sale e spinge, questa è la genesi del bradisismo che esiste da molte migliaia di anni. Recentemente ci sono stati due sciami quindi due fratture di faglia in poche ore anche se in posti diversi. Si sono sommati gli sciami sismici di due eventi diversi generando, naturalmente, più psicosi del solito” – ha detto l’assessore.
“I danni continuano ad essere limitati perché la magnitudo di questi eventi, collegata alla lunghezza della faglia che si può rompere, rimane contenuta. Studi recenti hanno dimostrato che se si attiva la faglia più grande la magnitudo potrebbe arrivare a 4.4. Consideriamo che già ci siamo molto avvicinati a questo numero”.
Quanto allo scenario peggiore, secondo quanto dichiarato da Cosenza, si manifesterebbe con un terremoto di magnitudo più elevata ma che comunque non supererebbe il sisma che colpì l’Irpinia nel 1980: “Si parla anche di magnitudo 5.1, uno scenario previsto dagli studiosi ma in ogni caso improbabilissimo. Si arriverebbe a questa situazione nel caso in cui a rompersi non sarebbe una sola faglia ma tutte le faglie insieme. La spinta dal basso dovrebbe essere talmente rapida che ci sembra un caso quasi impossibile”.
Ciò non toglie che l’allerta riguardante il rischio sismico resta la priorità assoluta in questo momento, per evitare che scosse più intense possano provocare danni agli edifici, e dunque, alle persone. Altra cosa sarebbe, invece, il rischio vulcanico, legato ad una eventuale eruzione, che al momento, prendendo di riferimento i dati diffusi dall’Osservatorio Vesuviano (e chiariti in diretta a Vesuvio Live dal sindaco Josi Gerardo Della Ragione), resterebbe uno scenario remoto e preceduto da altri tipi di segnali.