I finanzieri del I Gruppo Napoli – 2° Nucleo Operativo Metropolitano hanno ricostruito l’organigramma della banda nella sua interezza. A capo del gruppo c’era un imprenditore napoletano, proprietario di fatto di alcuni distributori di benzina stradali, mentre tra i complici c’erano alcuni dipendenti di Asia.
Il gasolio veniva rubato dagli automezzi e stoccato in contenitori nelle stazioni di servizio compiacenti che, invece, apparentemente certificavano l’erogazione del carburante con le apposite cedole. Il compito dei dipendenti dell’Asia consisteva a quel punto nel falsificare i fogli di uscita degli automezzi, le schede carburanti e i fogli di presenza.
In cambio i dipendenti infedeli partecipavano alla spartizione dell’incasso derivante dalla vendita del carburante trafugato con i titolari delle stazioni di servizio. Le Fiamme Gialle hanno sottoposto a sequestro due autocompattatori dai quali veniva sottratto il gasolio, un distributore e gli apparecchi e contenitori utilizzati per la rivendita del prodotto.