Cronaca

15enne ucciso da carabiniere, De Magistris: “Sempre una tragedia”. Salvini: “Non attaccate il carabiniere”

La notizia del 15enne ucciso da un carabiniere fuori servizio durante un tentativo di rapina a Napoli ha scosso il mondo politico e ha fatto intervenire Luigi de Magistris e Matteo Salvini. Non solo per la giovane età della vittima, ma anche perché dopo la notizia del decesso i parenti hanno devastato il Pronto Soccorso dell’Ospedale Pellegrini. Aggredendo anche il personale medico presente.

Il ragazzo infatti è deceduto nella notte in Ospedale. Tre i colpi di pistola sparati dal militare che si è visto puntare contro una pistola (poi rivelatasi falsa). Il 15enne, che ha tentato di rubargli un orologio insieme a un complice, è stato colpito alla testa e al torace. A nulla è valsa la corsa in Ospedale. E’ morto poco dopo.

Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha espresso solidarietà ai medici aggrediti chiedendo un presidio maggiore negli Ospedali:

La morte di un quindicenne è sempre e comunque una tragedia. Ma è inaccettabile che sia stato devastato, tanto da dover sospendere l’attività, il pronto soccorso dell’Ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli. Medici e infermieri devono lavorare in serenità per poter curare pazienti in emergenza. Ho più volte chiesto con forza che vi sia più vigilanza negli ospedali e nei pron‬to soccorso. La situazione negli ospedali è già alquanto complicata. Mai come di questi tempi è necessaria sicurezza totale! Basta parole!”.

Il Pronto Soccorso, come comunicato dall’Asl Napoli 1, è al momento chiuso. Sulla vicenda è intervenuto anche l’ex ministro degli interni, Matteo Salvini, che ha puntato i riflettori più sul giovane carabiniere, difendendolo:

“Quando muore un ragazzo è sempre un dramma, ma nessuno può attaccare un Carabiniere che, aggredito, ha reagito per difendere la sua vita e la sua fidanzata. Solidarietà a medici e infermieri del pronto soccorso”.

Queste invece le parole del governatore Vincenzo De Luca:

“Siamo stati all’ospedale Pellegrini questa mattina innanzitutto per dare la nostra solidarietà, per sostenere e incoraggiare il nostro personale. Non possiamo non constatare che non è la prima volta che qui si verificano atti di di aggressione e di violenza. E non possiamo non chiedere formalmente l’istituzione di un posto di polizia nel presidio, come già fatto senza ottenere risposta, da un anno e mezzo, per l’ospedale San Giovanni Bosco. Nonostante tutto, a conferma del senso di responsabilità, dell’impegno e del coraggio del personale, questa sera alla riapertura del pronto soccorso, ci saranno tutti gli operatori insieme, tutti in servizio per garantire la piena funzionalità dell’ospedale. Ancora in queste ore si sta lavorando per ripristinare le attrezzature tecniche vandalizzate o distrutte dagli aggressori.

E desidero ringraziare di cuore tutti gli operatori della sanità campana impegnati in un lavoro straordinario e di grande sacrificio ed efficienza, soprattutto in questi giorni.
Non possiamo inoltre non rilevare che esiste un problema più generale di violenza diffusa e di atti di aggressione che continuano a moltiplicarsi senza che nessuno dei protagonisti di tali atti sia chiamato a risponderne. Se permane una condizione di impunità per i protagonisti di atti di squadrismo, il clima civile è destinato a peggiorare drammaticamente. Non si possono non richiamare tutte le articolazioni dello Stato a produrre iniziative concrete ed efficaci per porre termine a questi episodi”.