Cronaca

Borrelli: “Basta polemiche sulle mascherine. Oggi meno morti degli altri giorni, non sottovalutate la febbre”

Come di conseguito, anche oggi il Commissario per l’emergenza Angelo Borrelli ha aggiornato i dati relativi al numero di contagi nel nostro Paese. Sono 527 i guariti in più rispetto a ieri, 1966 i guariti in totale. Sono 2795 i nuovi casi, per un totale di 17750 mentre il numero complessivo dei contagiati, comprese le vittime e i guariti, ha raggiunto i 21.157.  Di questi sono 1.518 i malati ricoverati in terapia intensiva, 190 in più rispetto a ieri (sempre 10%). Il numero dei decessi è di 175 e sono arrivati a 1.441.

“Ci sono 4 polemiche in meno di 24 ore. Stiamo andando a cercare mascherine e respiratori. Mi auguro che dalla parte di tutti ci possa essere coesione. Lavoriamo tutti insieme. Questa è un’emergenza mai vista. L’aumento del numero dei decessi di oggi sarebbe il minore mai registrato (13%), in Lombardia dell’8%. Forse questo vuol dire che riusciamo a fornire adeguata assistenza e a ridurre l’esposizione a categorie più fragili come gli anziani. Le misure che il governo ha inserito non hanno effetto immediato bisogna aspettare due settimane. Il fabbisogno delle mascherine su base mensile è di circa 90 milioni, noi abbiamo effettuato contratti per oltre 55 milioni. Al momento ne abbiamo più di 5 milioni, molte nazioni hanno chiuso le frontiere e quindi è un problema internazionale. Su questo anche i colleghi delle regioni stanno avendo difficoltà. Ci sono misure recenti del governo per limitare gli spostamenti tra regioni diverse. Ogni governatore può adottare misure restrittive ulteriori ma è importante confidare nel comportamento dei singoli. Abbiamo trasferito 4 pazienti in altre Regioni con il meccanismo della Cross.

L’alta letalità negli anziani non dipende dall’assistenza sanitaria. Il problema principale è che le persone non vengono considerati casi di coronavirus perché hanno una sintomatologia leggera e non hanno accesso al tampone e non vengono conteggiati. L’invito è di stare a casa anche con una semplice febbre e contattare il medico di base. E’ molto difficile capire la reale causa di un decesso. L’infezione c’è ma le condizioni iniziali di una persona sono difficili da gestire, gli anziani hanno già quadri clinici compromessi e una polmonite può facilmente mettere in difficoltà. La Cina è il nostro unico riferimento ma loro hanno agito in modo diverso. Dobbiamo vedere quello che succederà negli altri Paesi. Noi stiamo cercando il coronavirus in tutti i pazienti, non sappiamo gli altri paesi cosa stanno facendo. Il Molise ha pochi casi, è giusto non voler far entrare nessuno. Sul numero di posti di terapia intensiva in Lombardia non ho dati aggiornati a oggi. Il Commissario Arcuri avrà il compito di convertite strutture per produrre a livello nazionale mascherine, cosa che non abbiamo”.